Il retailer Whole Foods Market annuncia da un lato di aver avviato la collaborazione con la società di analisi dei dati Dunnhumby, dall’altro la volontà di chiudere nove store, razionalizzare la rete vendita e implementare la category management.
La collaborazione avviata con Dunnhumby dovrebbe mirare a identificare i migliori target di riferimento, definiti Whole Foodies, ossia gli acquirenti più fedeli, con l’obiettivo di migliorare le performance di vendita.
Per quanto riguarda invece la chiusura dei nove negozi, l’azienda sottolinea che si tratta di strutture datate, di piccole metrature e spesso confinanti con punti di vendita più grandi e performanti. Qualcuno dei negozi tra l’altro sarebbe in scadenza di contratto di locazione.
Cambiano le prospettive. La chiusura degli store, l’aumento della pressione dei competitor e un’analisi attenta delle vendite degli ultimi anni hanno spinto il retailer a ridimensionare le aspettative per le vendite dell’anno in corso orientandosi su una previsione del +1,5% per il 2017, in calo rispetto alle proiezioni precedenti che si aggiravano intorno a un range che andava dal 2,5% al 4,5%.
Il bilancio. I risultati del primo trimestre, concluso il 15 gennaio, registrano un utile netto di 95 milioni di dollari rispetto ai 157 milioni dell’anno precedente. Le vendite sono cresciute dell'1,9%, a 4.9 miliardi di dollari.
Lo sviluppo. L’insegna spinge sul format 365 per il quale prevede nuove aperture a Austin, Texas, sobborgo di Cedar Park nel mese di aprile, seguita da negozi a Santa Monica, in California, e Akron, Ohio, entro la fine dell'anno.