I media italiani stanno in questi giorni mettendo -giustamente- in risalto un importante riconoscimento del made in Italy: il primo posto nella classifica dei brand più influenti al mondo della Ferrari. Il primato non va al brand di maggiore valore economico ma a quello di maggiore riconoscibilità e con il maggiore appeal.
La gara
La classifica è curata da Brand Finance ma si tratta di una graduatoria specifica che si affianca alla classifica generale, che invece stima il valore di mercato dei brand. In questa classifica la vittoria tocca anche quest'anno ad Apple, stimata quasi 105 miliardi di dollari, seguita, a 78,5 miliardi di dollari da Samsung, in una sorta di riproposizione dell'ormai annoso derby degli smartphone. Terza posizione per Google, quarta per Microsoft. Per trovare il primo rappresentante del retail puro (ma in fondo Apple è anche un retailer) bisogna scendere alla nona posizione (quattro meno del 2013) per trovarvi ovviamente Walmart, il cui brand è valutato poco meno di 45 miliardi di dollari. Il primo brand del largo consumo si trova al 13° posto e si tratta di Coca-Cola.
I retailer
Nella classifica avulsa dei retailer Walmart distanzia di parecchio McDonald's (nella suddivisione di Brand Finance le catene di ristorazione sono assimilate a quelle commerciali), a 26 miliardi di euro; seguono The Home Depot e, primo degli europei, Ikea, valutato 18,4 miliardi di dollari.
Tra le insegne alimentari del vecchio Continente la prima è Asda, con 7,8 miliardi. Nel pronto moda H&M (11,6 miliardi) batte nettamente Zara (7,3 miliardi).
Gli italiani
E veniamo infine ai brand italiani meglio piazzati in classifica. Bisogna scendere all'86° posto per trovare Generali, valutata 13 miliardi di dollari; Telecom perde 46 posti e scende al 148°, con 8 miliardi di dollari, seguita a breve distanza da Eni. Al 253° posto (64 in meno rispetto al 2013) la Fiat. Infine Ferrari: il marchio ha un valore di mercato di 4 miliardi di dollari e nella classifica generale scende al 350° posto. Non c'è ovviamente contraddizione con il primato nella classifica della riconoscibilità: Ferrari rimane uno -splendido- produttore di nicchia.