Il sistema cooperativo vale: più di tutta l'industria alimentare e quella del sistema moda messe assieme. Infatti queste ultime rappresentano il 3,4% del reddito complessivo nazionale, con 48,3 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto mentre le cooperative operanti in Italia rappresentano un giro d'affari complessivo di 66 miliardi, più o meno quanto l'intero settore industriale formato dall'elettronica, apparecchiature elettriche, meccanica e mezzi di trasporto). Sono dati resi noti oggi da Unioncamere, l'unione nazionale delle camere di commercio.
I dati
Il sistema opera principalmente nel settore terziario (al quale si devono oltre 56 miliardi di euro di reddito prodotto nel 2012) e si concentra prevalentemente nel Nord-Est. In quest'area, infatti, le cooperative hanno prodotto 19,4 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 5,7% del totale dell'economia della ripartizione. L'Emilia-Romagna occupa una posizione di evidente leadership a livello regionale, con un valore aggiunto di quasi 9,5 miliardi di euro (equivalente al 7,6% sulla ricchezza generata a livello regionale). Segue il Trentino-Alto Adige (6,2%) quindi la Puglia (5,5%) e la Basilicata (5,4%). In fondo alla graduatoria si collocano la Calabria (3,2%) e le regioni del Nord-Ovest.
Il contributo all'occupazione
A fine 2013, sono 76.774 le imprese cooperative attive iscritte al Registro delle imprese pari all'1,5% del totale complessivo delle imprese attive, nel 2013 le assunzioni totali sono state 73.500. Stando alle informazioni desumibili dall'ultimo Censimento Istat industria e servizi, infatti, nel 2011 il numero di occupati nelle società cooperative ammonta ad oltre 1 milione e 200mila addetti, con un aumento di oltre 220mila posti di lavoro rispetto al 2001. La dinamica occupazionale delle società cooperative è stata ben superiore a quella media riscontrata per tutte le tipologie di imprese attive nella Penisola (+22,7 contro +2,7%).