L’introduzione, a livello di test, dei chioschi multimediali per la gestione dei pagamenti extra spesa all’interno di due punti di vendita è l’occasione per fare il punto sulla strategia di trasformazione digitale di Todis, l’insegna “soft discount” con circa 260 punti di vendita nel centro sud Italia, appartenente al mondo Conad, che si fonda principalmente su un assortimento composto da private label, circa il 60%, ma con un’attenzione alla gestione dei reparti freschi e freschissimi simile a quello di un supermercato tradizionale, “non a caso ci definiscono il Decathlon dell’alimentare”, dice Massimo Lucentini, managing director di Todis. “Uno degli aspetti che ci caratterizza -continua il manager-, fatturando alle casse poco meno di un miliardo di euro con 200 affiliati, è il fatto di riuscire a essere snelli, sfruttando questa dimensione a filiera corta, per essere più reattivi sul mercato ed essere molto rapidi a implementare soluzioni nuove per essere sempre un passo in avanti rispetto agli altri, o quanto meno non essere un passo indietro. Se parliamo di digitalizzazione uno dei più grandi progetti in divenire sarà l’introduzione di una fidelity card, che non sia una carta fisica ma sia gestita in digitale. La sfida più grande è creare uno strumento che abbia una utilità, sempre presente sullo smartphone dei clienti”.
I pagamenti digitali non impattano sull'operatività della barriera casse nei pdv Todis
Tornando al totem, “C’è stata una forte spinta da parte della rete -sottolinea Lucentini- per introdurre sistemi di pagamento per bollette, pagamenti della pubblica amministrazione, ricariche telefoniche, gestione delle gift card all’interno dello store, molti nostri concorrenti lo fanno in barriera casse, ma noi non abbiamo box informazioni presidiato e la nostra barriera casse è composta al massimo 5 o 6 postazioni e le operazioni devono essere veloci, non potevamo quindi permetterci di appesantire quel processo. Così, anche visto quello che è successo nella ristorazione fast food, un settore in cui non c’era molto da inventare, ma in cui i chioschi multimediali per gli ordini e i pagamenti hanno rappresentato una vera innovazione, abbiamo deciso di introdurli all’interno dello store”. L’hardware scelto per i totem è configurato da VisioSpot e il software di gestione è di Argentea, società che si occupa di pagamenti digitali.
“Il totem è un esempio di un processo digitale utile -dice Lucentini-, non solo un mero sfoggio di capacità tecnologia fine a sé stessa. Il test è iniziato in due punti di vendita in provincia di Roma a Testa di lepre, e l’altro ad Assisi a Santa Maria degli Angeli e sta procedendo bene, il roll out è previsto per il prossimo autunno”. Il totem ha come funzionalità i pagamenti dei diversi operatori telefonici, della pubblica amministrazione, degli operatori energetici o la gestione delle gift card dei principali circuiti, si possono utilizzare solo strumenti digitali come bancomat, carte di credito o come Apple, Google Pay o ancora Satispay, quindi non il contante. “La fase più complessa, paradossalmente, è stata quella amministrativa perché ogni operatore ha il suo standard e le procedure sono diverse, ma una volta superato questo scoglio, lato utente l’interfaccia grafica è molto intuitiva e l’utilizzo è semplice”.
Ma il digitale è anche parte della strategia di comunicazione di Todis, “c’è un passaggio culturale rilevante nei packaging, abbiamo studiato i pack dell’industria e della concorrenza e la questione più rilevante è la comunicazione delle informazioni, abbiamo voluto superare questa barriera mettendo in mano dei nostri clienti che fossero leggibili con caratteri più grandi dando indicazioni su elementi nutritivi”. Il QR code, che è un elemento ponte tra un mondo fisico e digitale è invece “stato introdotto solo sulle passate di pomodoro certificate “zerotruffe” -precisa il manager- ma lo usiamo sui volantini cartacei per raccontare il nostro mondo dei fornitori, un esempio è quello sulle birre che rimanda a un video e informazioni sulla filiera, è un elemento che tendiamo ad esaltare avendo il 98% di fornitori italiani. Il volantino è anche in versione digitale ed è la pagina più visitata del sito, un sondaggio fatto tra i nostri clienti via Internet, solo il 30% di loro utilizza e legge quello cartaceo, sul volantino raccontiamo la nostra azienda, i nostri prodotti e nostri marchi. Abbiamo inoltre aumentato la nostra presenza sul web, assumendo risorse che si occupano in particolare di marketing nell’online, e che fino a qualche anno fa non esistevano nella nostra struttura”.
Dall'eCommerce al marketplace Todisbazar.it per il non food
Non si può infine non prendere in considerazione la crescita dell’online, che ha accelerato durante l’emergenza Covid “Todisacasa.it è il nostro portale dedicato al grocery che è cresciuto nei picchi del Covid fino a 11 volte a parità di rete -dice Lucentini- , ma il peso relativo resta sempre entro il 3%, con una crescita del 60% rispetto al periodo preCovid. Un peso preponderante lo ha la consegna a casa, che facciamo attraverso una società gestita da Conad e furgoni brandizzati anche Todis. Un altro grande progetto lanciato a giugno, è stata la creazione di un eCommerce sul non food per gestire tutto ciò che è ingombrante. Avevamo un sistema di prenotazione online dei prodotti ingombranti che non potevamo tenere nel punto di vendita ma che potevano essere prenotati e ritirati in negozio. Lo abbiamo ora trasformato in un marketplace all’indirizzo todisbazar.it assieme a un partner, che ci permette di gestire un catalogo di oltre 1.500 referenze dagli elettrodomestici all’arredo casa, ma anche pet, bricolage e arredo giardino con la consegna direttamente a casa”.