L’orto di Kore: non un negozio, ma uno stile di vita

    • Università: Bocconi
    • Docenti:

      Sandro Castaldo

    • Studenti:

      Beatrice Benedetti, Martina Musetti, Iliass Nacif, Andrea Nigretti, Angelo Parla, Francesca V. Pellicano

    Dopo una profonda analisi dei trend di mercato attuali in Italia, si è deciso di studiare un nuovo concept riguardante i prodotti ortofrutticoli. Il nostro punto vendita, “L’orto di Kore”, offre un approccio innovativo nel mercato Milanese, proponendo ai cittadini una selezione di frutta e verdura esclusivamente di stagione, biologica e di provenienza italiana. Così facendo, consente ai consumatori di semplificare il processo di acquisto, permettendogli di eliminare i costi legati alla ricerca di informazioni sull’origine e sulla stagionalità del prodotto acquistato.
    L’orto di Kore si posiziona come un premium price shop che si differenzia dai principali competitor e dalla GDO per l’attenzione nella scelta dei fornitori, i quali vengono selezionati sulla base di stringenti criteri di affidabilità e sostenibilità, e sono considerati come veri e  propri partner.
    Un importante elemento di differenziazione rispetto ai competitor riguarda i punti di contatto con i clienti. Infatti, i prodotti non vengono venduti esclusivamente tramite un punto vendita centrale, ma anche avvalendosi di veicoli che, giornalmente, si stabiliscono in differenti posizioni strategiche della città. In aggiunta, al fine di evitare gli sprechi, la merce rimasta invenduta viene distribuita attraverso enti di beneficienza e aziende promotrici della politica “Zero Waste”.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Si è scelto di collocare l’attività all’interno del CityLife Shopping District. Tale decisione è stata assunta considerando che la zona selezionata è frequentata da un elevato numero di persone, che tendenzialmente vi si recano per effettuare acquisti. Inoltre, la presenza di parcheggi all’interno del centro commerciale permette ai consumatori di trasportare agevolmente i prodotti acquistati.

    Per promuovere il business, verrà attuata una campagna di comunicazione out of store, incentrata sull’adverstising su social media, quali Instagram e Tik Tok, e attraverso influencer marketing.
    Inoltre, sono previste due tipologie di promozione offline: la prima attraverso attività di volantinaggio e affissioni pubblicitarie sui mezzi pubblici, la seconda mediante Ape car brandizzate che, in alcune giornate dell’anno, distribuiscono gratuitamente i prodotti per le vie della città.
    Nonostante non sia prevista comunicazione in store si è deciso di utilizzare un’area del negozio per creare una zona “instagrammabile”, dove i visitatori possano scattarsi insolite foto artistiche da condividere sui social media.
    Il layout del negozio è pensato per consentire ai clienti di muoversi liberamente all’interno dello stesso, ma anche per offrire un’area ristoro dove consumare deliziosi succhi e gustose macedonie preparati sul momento.

    Per rafforzare la relazione con il cliente e aumentarne la soddisfazione, verrà sviluppata
    un’applicazione che gli consenta di essere sempre aggiornati sui prodotti disponibili in negozio e sulla loro quantità e provenienza. A tal fine, verrà installata una tecnologia di smart warehouse che aggiorni in tempo reale le scorte presenti sugli scaffali e in magazzino.

    Fattibilità finanziaria

    L'Orto di Kore richiede l’affitto di un locale di 200 mq all’interno del City Life Shopping District, per il quale è stato stimato un affitto di 6160 €/mese. Un'altra importante spesa è riconducibile al costo del personale, che il primo anno è pari a 142.800 €, ma che in seguito aumenterà per via dell’incremento del numero dei dipendenti, conseguente all’aumento del numero di mezzi utilizzati per la vendita ambulante. Dati gli elevati costi sostenuti fin qui, per non appesantire ulteriormente il bilancio, prevediamo di ricorrere ad un’operazione di leasing per l’acquisto degli autocarri, in modo da frazionare l’uscita su differenti esercizi.
    I restanti costi fissi riguardano l’acquisto delle macchine per succhi di frutta, degli espositori e dei software di smart warehouse, lo sviluppo e la manutenzione dell’applicazione, e i costi dell’energia.
    All'interno dei costi variabili figurano invece le spese sostenute per l’acquisto della frutta e della verdura dai fornitori, pari in media a 1,53 €/kg, dei sacchetti di carta e delle bottiglie di vetro utilizzate per i succhi.
    I costi di marketing ammontano infine ad una percentuale dei ricavi, pari al 10% per i primi 3 anni e al 15% per il quarto e quinto anno. I prodotti verranno venduti ad un prezzo superiore del 15% rispetto alla media, sulla base della considerazione che presentano una qualità superiore e una provenienza certificata. Così facendo, prevediamo di ottenere un risultato economico d’esercizio positivo al secondo anno e di recuperare completamente le spese entro il terzo.

    Per quanto riguarda invece gli indici di redditività, ci aspettiamo che sia il ROS che il ROMI presentino valori negativi al primo anno, per poi andare in positivo a partire dall’esercizio successivo.

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