A Seattle, il quartier generale di Starbucks, la catena di caffetteria più famosa del mondo presenta un nuovo modo di vivere la ristorazione, più esperienziale e scenografico. Lo conferma a chiare lettere Christian Davies, vice presidente global e design e innovazione di Starbucks: "Vogliamo che i visitatori si sentano al centro di un'esperienza viva sin dal momento in cui oltrepassano la soglia del caffè e attraversano la porta d'ingresso intagliata a mano". La cura dei dettagli, dalle finiture alla pavimentazione, dalle luci agli allestimenti, è uno degli aspetti chiave del nuovo concept Reserve. Il colore dominante, e di riflesso l'atmosfera visiva, riporta i timbri caldi e scuri del caffè. Onde la prevalenza del legno come materiale principe per l'allestimento di questo punto di vendita.
Il locale è visibile nella sua interezza, già dal maestoso ingresso, e un grande caminetto che arriva al soffitto trasmette l'idea di un luogo caldo e accogliente.
Ci sono tre sale incontro, e nella terza in particolare, i visitatori possono imparare la storia del caffè "from bean to cup" dal chicco alla tazzina. Lo spazio ospita, fra l'altro, una raccolta di libri sulla geografia, la flora e la fauna delle regioni dove viene coltivato il caffè acquistato da Starbucks, ed espone una Sirena dipinta da Jordan Kay.
La coffèe library è formata da 1.200 bustine e può essere occultata grazie a una parete girabile.
Seattle è il primo esempio del concept Reserve, studiato e concepito come una piazza (marketplace) con sedute e aree dedicate alle fasi più tipiche della colazione e del fuori pasto: dal caffè americano (Premium coffè bar) al cocktail bar. C'è anche uno spazio Princi per i prodotti da forno, dai croissant alle focacce. Princi è un attrattore nell'attrattore, ottima combinazione tra una multinazionale e un marchio locale ben connotato e storico, simbolo della ristorazione meneghina. Un connubio che farà scuola.
L'obiettivo è creare un luogo di attrazione e permanenza delle persone fino al pomeriggio e alla sera. Ed è probabile che il primo Starbucks italiano aprirà proprio con questo format. Ne sono previsti nei prossimi anni almeno un migliaio impostati secondo questi criteri.