Siglato l’accordo di partnership tra Intesa Sanpaolo e Roncadin, produttrice di pizze surgelate, per agevolare le aziende parte del processo produttivo e distributivo. L’obiettivo è sostenere le piccole e medie imprese del territorio legate alla filiera Roncadin per permettere loro di avere a disposizione gli strumenti necessari. In particolare, verrà favorito il supporto finanziario verso gli imprenditori della filiera che intendono realizzare nuovi impianti o ampliamenti, specialmente in ottica sostenibile. “Lavoriamo costantemente per avere una filiera sempre più sostenibile, corta, locale e che favorisce produttori attenti alla qualità, alla sostenibilità e al benessere dei lavoratori -spiega Dario Roncadin, Amministratore delegato-. Un impegno in linea con la nostra scelta, compiutasi a fine 2021, di diventare Società Benefit, portatrice di un modello di sviluppo basato sulla responsabilità verso l’ambiente, il territorio e le persone”.
Programma Filiere Intesa Sanpaolo
Roncadin è arrivata a occupare circa 780 persone nell’area pordenonese, realizzando 100 milioni di pezzi all’anno con un fatturato di 148,5 milioni di euro. L’azienda produce pizze surgelate sia per il proprio marchio, sia per le mdd nazionali e internazionali. Oltre alle pizze surgelate ha introdotto di recente tra le referenze anche gli impasti freschi da banco frigo. L’obiettivo di Roncadin è crescere investendo sullo sviluppo dello stabilimento e sull’acquisizione di piccole e medie imprese già operanti nel settore. “Grazie al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo -continua Roncadin-, dunque, potremo portare nel mondo con ancora maggiore efficacia la bandiera del miglior Made in Italy, quello che è anche sinonimo di sviluppo condiviso e crescita del bene comune”.
Facilitare gli investimenti green
Intesa Sanpaolo si propone di agevolare, tra le altre cose, l’accesso al credito dei fornitori strategici segnalati dal capofiliera per facilitarne gli investimenti, in particolare quelli destinati all’efficientamento energetico, alla riduzione dei consumi idrici, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica e a quella 4.0. “L’eccellenza dei prodotti alimentari è al centro del nostro Programma Sviluppo Filiere -spiega Massimiliano Cattozzi, responsabile direzione Agribusiness di Intesa-, con l’intento di sostenere in maniera decisa sia la capofiliera sia i fornitori che implementano la catena di produzione. A tali finalità si affiancano nell’accordo gli investimenti relativi alla transizione ambientale, energetica e tecnologica in coerenza con gli interventi del Pnrr”.
Nel comparto agroalimentare Intesa Sanpaolo ha già avviato 170 contratti di filiera, che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti del capofiliera.