Secondo il Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala, le previsioni 2025 circa l’economia familiare dei prossimi mesi non sono proprio solari: pesa non poco la ripresa dell’inflazione segnalata dal 43% degli italiani contro il 36,7% della rilevazione di ottobre 2024. Se proprio devono le famiglie tenderanno a ridurre i consumi fuori casa. La quasi totalità dei consumatori (81,2%), il livello più alto degli ultimi 24 mesi, dichiara un sentiment negativo per il 2025. Continuano le preoccupazioni destate dal contesto geopolitico internazionale (36,9%), dai fenomeni climatici (35,2%) e, in minor misura, dalla situazione politica nazionale (29,8%). In effetti, quello che può combinare un pioggione di un'ora in Italia causa -lo abbiamo visto di recente in Emilia Romagna e Toscana- più danni e paura di quanto potrebbe un'orda belluina di unni e neo-nazisti messi insieme.
Per risparmiare, la maggior parte dei consumatori pensa di agire sia sul numero di acquisti sia sulla variante prezzo. La metà pensa di ridurre le spese sulla ristorazione. Del resto, il trend è già in atto da qualche mese ed è interessante notare un cambiamento sostanziale nelle abitudini di consumo: le famiglie dichiarano di volere aumentare la spesa in alimentari e di spendere meno in ristorazione. Si arricchisce, dunque, il carrello della spesa a discapito dei consumi fuori casa. La voce alimentari è quella dove si pensa di ridurre meno la spesa. Lo dichiara il 18,8%, mentre circa un terzo pensa addirittura di aumentarla. Un dato allarmante riguarda la riduzione generale sul fuori casa, in cui i settori meno impattati sono bar-caffetterie, delivery e ristoranti di prossimità. Quasi la metà dichiara di volere ridurre il budget su aperitivi, cene, colazioni e pranzi di lavoro.
Tra i settori potenzialmente più colpiti oltre alla ristorazione vi sono casa (48,7%), entertainment (45,2%), e in minor misura elettronica di consumo (39,1%), beauty (28,9%). Quanto all’abbigliamento, il 43,4% dichiara di volere risparmiare, ma è comunque significativo che il 43,1% voglia mantenersi sugli stessi livelli del 2024 (Dati Innovation Team-Cerved).