Pollicino ha grandi ambizioni: la catena di ristoranti creata dagli imprenditori brianzoli Francesco Porcelli, Marco Giorgi e Luca Viterale, prevede nel suo piano triennale di espansione l’apertura di 9 nuovi ristoranti nel Nord Italia, tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. La società prevede di chiudere il 2023 con un fatturato di 8,5 milioni di euro, presenza media di circa 8.000 coperti settimanali e una crescita del 32% rispetto al 2022. Nata nel 2014, Pollicino ha oggi 8 ristoranti, due dei quali all’interno di centri commerciali, con un totale di 240 dipendenti. Il raddoppio della rete porterà lo staff complessivo a circa 500 persone nel 2026.
“Dopo la pandemia, la nostra strategia d’espansione si è incentrata sui ristoranti su strada più che su quelli nei nei centri commerciali -commenta Francesco Porcelli, ceo di Pollicino-. Questa scelta si sta rivelando vincente, i nostri numeri sono in crescita e ormai da tempo ricevo infatti tante richieste di affiliazione per rendere Pollicino anche un franchising. Questo anche perché il nostro format può funzionare ovunque, in quanto noi offriamo una soluzione vincente per le famiglie. Come amo ripetere, noi non proponiamo una moda, ma la risposta a un’esigenza concreta che è uguale dappertutto”.
Il modello di business di Pollicino prevede ristoranti di grandi dimensioni, dai 500 mq in su, con un numero di sedute (o coperti) compreso fra 300 e 550. Uno spazio considerevole è riservato alle aree giochi, un luogo controllato da animatori dove i bambini possono divertirsi lasciando i genitori tranquilli a godersi la cena. Sono proprio le famiglie il pubblico a cui più si rivolge la catena, con menù a tutto tondo tra pizza, pinsa, carni, hamburger e gnocco fritto. La proposta di Pollicino, che verrà replicata in ogni nuovo ristorante, prevede anche un intenso calendario di appuntamenti nei propri locali, come laboratori di cucina per bambini, eventi con i personaggi più amati dei cartoni animati, serate quiz, quelle karaoke e quelle dedicate all’All You Can Eat.
“Siamo molto fieri della nostra proposta food, da subito ho deciso che la qualità dovesse essere l’elemento distintivo del nostro menù -aggiunge Francesco Porcelli-. Attualmente produciamo internamente tutto il nostro panificato e selezioniamo solamente fornitori che possano darci certezze sulla qualità delle materie prime con le quali lavoriamo. Per il prossimo triennio siamo alla ricerca di nuovi partner che possano accompagnarci in questo percorso, brand che abbiano la nostra stessa vision e con il quale instaurare dei rapporti continuativi”.