Un progetto di rottura e discontinuità con il passato capace di ridare all'Italia un ruolo da protagonista. Questo l'obiettivo prioritario del nuovo Governo, aggredendo con determinazione tutti i ritardi, le incrostazioni e le inefficienze che caratterizzano il sistema economico, politico e sociale per ridare produttività e competitività al Paese. Con queste parole Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione (nella foto), spiega il percorso che dovrebbe intraprendere il Governo Renzi ridando, in primo luogo, il potere d'acquisto alle famiglie, eroso dagli anni di crisi, e in secondo luogo diminuendo il peso delle tasse sulle imprese, un macigno che riduce produttività e competitività. “L'Italia sta attraversando dal 2008 una profonda crisi della quale si fatica a vedere l'uscita - dichiara Giovanni Cobolli Gigli -. Il rischio, concreto, è che, terminata la fase di discesa, non si riesca ad avviare una ripresa robusta, condannando il Paese a una fase di nuova stagnazione come quella che ha caratterizzato gli anni 2000, con la conseguenza di perdere ulteriormente capacità di agire in campo internazionale e opportunità di sviluppo”.
Per Federdistribuzione è indispensabile avviare una stagione di riforme strutturali con un programma che vada oltre quelle relative alla politica. Occorre confermare le liberalizzazioni già in atto, promuoverne altre e introdurre maggiore concorrenza nei settori ancora troppo protetti; favorire semplificazioni burocratiche e amministrative; riformare il Titolo V della Costituzione, rafforzando le competenze dello Stato centrale rispetto a quelle degli enti locali, riformare il mercato del lavoro, promuovendo flessibilità in entrata; intervenire con una riforma della giustizia che assicuri certezza del diritto e tempi certi nei processi; modernizzare la Pubblica Amministrazione.
“Un programma ambizioso d'interventi in favore della crescita che deve essere sostenuto da un altrettanto ambizioso programma di recupero di risorse - continua il presidente di Federdistribuzione - che può essere articolato su progetti in grado di produrre risultati a breve e altri più orientati sul medio periodo. In primo luogo occorre dare attuazione al nuovo programma di “spending review”, in grado di portare vantaggi già dal primo anno di sua applicazione; in seconda battuta risorse a breve potrebbero arrivare anche dalla revisione degli incentivi alle imprese, eliminando quelle inutili o a pioggia; sempre in una logica di tempi brevi, occorre potenziare il dossier della vendita di aziende e beni posseduti dallo Stato, sia a livello centrale sia attraverso le Amministrazioni Locali”.