I prodotti a marca del distributore sono sempre più presenti nei carrelli degli italiani. È quanto emerge dal XIX Rapporto Marca by BolognaFiere presentato da Gianmaria Marzoli, vice presidente di Iri al convegno inaugurale della manifestazione.
Il fatturato del 2022 è cresciuto nell’ordine del 12,0% a quota 13,1 miliardi di euro, per raggiungere una quota di mercato del 20,9%, in progresso di 1,2 punti rispetto al 2021.
L’anno da poco trascorso ha rovesciato tutti i paradigmi osservati in precedenza, partendo dall’inflazione, che se nel 2021 risultava in calo (-0,7%), nel 2022 è salita dell’8% (in attesa del dato definitivo), con dicembre che dovrebbe aver fatto segnare un aumento dei prezzi nel largo consumo confezionato in doppia cifra (+14,1%).
Un’altra novità ha riguardato il trend delle promozioni: dopo un timido rialzo della pressione promozionale nel 2021, l’ultimo anno ha visto un calo di 2,3 punti al 22,5% totale e di addirittura 3,9 punti rispetto al periodo pre-pandemico.
Quanto ai volumi, dopo aver sostanzialmente ricalcato gli andamenti positivi delle vendite a valore negli ultimi tre anni, passano in territorio negativo segnando una contrazione del -0,3%.
Andamento in controtendenza
All’interno di questo difficile contesto la marca del distributore continua a crescere anche in termini “reali”, registrando un trend a volume pari al +2,9% nonostante gli alti impatti dell’inflazione. Una progresso che risulta essere trasversale tra i canali ipermercati, supermercati, libero servizio piccolo e discount.
Spiccano fresco e pet care
Guardando alle merceologie della Mdd, il miglioramento riguarda tutti, con picchi nel fresco e nel pet care, nei quali, oltre a un’elevata crescita a valore, si osserva anche una decisa crescita a volume (fresco +5,7% e pet care +5,9%)
La crescita della Mdd va di pari passo con quella dell’offerta, che sale di mezzo punto al 15,5% della quota assortimentale. Offerta che, nonostante il contesto inflattivo, vede nel 2022 buone performance delle linee specialistiche e ad alto valore aggiunto: il premium registra una crescita dell’8,9% a valore e del 2,3% a volume, mentre il funzionale del 14,2% a valore e del 6,6% a volume. Rallenta lo sviluppo del bio, che se a valore registra una crescita del 3,9%, a volume risulta essere l’unico segmento a presentare un segno negativo (-1,6%)
Il segmento mainstream, il più importante della marca del distributore con il 76,0% del fatturato complessivo, guida la crescita: 9,8 punti su 12,0 del trend della Mdd derivano infatti da questi prodotti.
Prezzi in alto
L’ondata inflattiva non ha risparmiato il settore Mdd, con i prezzi saliti del 9,2%, mentre per la marca insegna il progresso è stato del 9,8%.
Tirando le fila del discorso, Gianmaria Marzoli, direttore commerciale retail di Iri, ha sottolineato la convenienza relativa è la prima determinante della crescita della Mdd. Nonostante l’elevato tasso di inflazione, il posizionamento di convenienza coniugato con la qualità dei prodotti permettono la crescita dei volumi, con un peso non irrilevante giocato dalla capacità di continua innovazione sul fronte dei prodotti e dalla segmentazione dell’offerta.