Mdd forte a valore e volume, crescita a doppia cifra nel 2023

Con Mauro Lusetti, presidente di Adm, facciamo il punto sulla crescita della mdd, in attesa del position paper di The European House-Ambrosetti che sarà distribuito a Marca 2024

A meno di una settimana dall'apertura della fiera Marca 2024 a Bologna, i prossimi 16 e 17 gennaio, ecco una piccola anticipazione dei dati per la mdd che in quella sede verranno presentati dal consueto position paper di The European House-Ambrosetti, dal rapporto Marca di Circana e dall'Osservatorio Non Food di GS1 Italy.

I numeri della mdd nel 2023

Come sottolineato da Mauro Lusetti, presidente di Adm (Associazione Distribuzione Moderna), l'edizione di Marca 2024 è quella dei 20 anni, lungo i quali la mdd, la marca del distributore, è cresciuta tanto. E non solo nei numeri, anche nelle competenze espresse dai retailer nella fruttuosa collaborazione con l'industria produttrice. "La trasparenza e la collaborazione con i produttori della mdd - ha detto Mario Lusetti - ci mette nella condizione di avere un ruolo importante dei confronti dei consumatori. La gdo ha un ruolo costante, continuativo e crescente nel paese".

25,4 miliardi di euro è il fatturato 2023 della mdd in Italia
13,1 miliardi di euro è il fatturato della mdd discount esclusi
+330 milioni di euro l'incremento di fatturato del 2023
31,5% è la quota della mdd entro la gdo, discount inclusi
22,2% è la quota mdd nella gdo discount esclusi
-6 punti è il differenziale di prezzo negli aumenti dei prodotti mdd rispetto a quelli Idm

Inoltre, la mdd cresce anche a volume e non solo a valore, sostenendo così la filiera produttiva italiana.

Le anticipazioni da The European House-Ambrosetti

Il titolo del position paper di quest'anno inquadra il tema strategico scelto per leggere i dati sulla mdd nel 2023: "L'Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della Distribuzione Moderna".

Il contesto di riferimento è quello della perma-crisi, l'inquadramento è approfondito qui. Ne emerge un aumento delle disparità e della forbice tra le famiglie meno abbienti e quelle più solide, con le prime che vedono una contrazione più significativa del reddito disponibile per le spese non strettamente necessarie, -4,4%. Per le famiglie nel quintile più basso la spesa incomprimibile è pari al 76%, per quelle a reddito più alto è il 55%.

Cresce il tasso di povertà relativo con 2,4 milioni di famiglie in povertà assoluta nel 2022, 500 mila in più rispetto al 2021. La distribuzione moderna è chiamata in causa, deve adattarsi e rispondere a questi cambiamenti, con una inflazione alimentare in calo ma sempre dieci volte superiore rispetto a quella media al consumo. E sono 15 anni che i consumi alimentari sono fermi, sottolinea De Molli.

La ripresa del Pil passa necessariamente per un rilancio dei consumi, visto che equivalgono al 60% del Pil. E dunque dalla distribuzione moderna, che per i consumi alimentari (12% del Pil) vale l'80% del totale. Il dato più preoccupante è quello della divaricazione tra volumi e valore: dal 2022 i valori sono cresciuti, i volumi precipitati, mentre in precedenza viaggiavano allineati. Inoltre, il 2023 vedrà per la prima volta una riduzione dei volumi in tutti i canali distributivi, anche nei discount.

E la mdd come si inserisce in questo quadro? La marca del distributore sta sostenendo i volumi della distribuzione moderna, discount inclusi, e cresce la sua penetrazione. "A differenza del passato - dice De Molli - cresce nel primo prezzo, mentre la fascia premium rimane costante o in lieve contrazione".

Distribuzione moderna asset strategico per il Paese

Ed ecco i dati sulla distribuzione moderna in Italia, a dimostrazione della sua grande rilevanza a livello economico e sociale.

178,2 miliardi di euro è il fatturato 2022
25,9 miliardi di euro è il valore aggiunto nel 2022
pari al 12% del Pil italiano (gdo + valore aggiunto)
438.000 gli occupati
>3,5 milioni di occupati nell'indotto
pari al 20% circa del totale degli occupati in Italia
172.000 imprese attive
3,6 miliardi di euro di investimenti
+12% investimenti rispetto al 2019

Per dare un'idea degli ordini di grandezza, la distribuzione moderna vale 2 volte gli occupati del comparto alberghiero, 6 volte quello delle calzature, 7 volte il farmaceutico, ed è il sesto comparto più importante d'Italia per la crescita occupazionale, su 245 censiti. È anche l'ambito nel quale più spesso sono occupati giovani e donne, e ci sono contratti a tempo indeterminato. Il valore aggiunto che produce ha un andamento più sostenuto rispetto al settore primario e all'industria, nell'ultimo biennio.

Rispetto ad altri comparti, come agricoltura e industria, la distribuzione è quella che ha meglio assorbito parte della pressione inflattiva. La recente misura del carrello anti-inflazione del ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato risultati incoraggianti, vedremo più avanti esattamente quali. Intanto, ha detto il presidente di Adm Mauro Lusetti, "La gdo per la prima volta ha risposto in maniera totale e unitaria alla richiesta del Governo, a prova del senso di responsabilità sui temi che riguardano il Paese e il consumatore. L'industria di marca e la produzione agroalimentare non hanno fatto altrettanto".

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