Segnali di recupero per il settore calzaturiero che, dopo un triennio difficile, conferma la tendenza al riequilibrio delle principali variabili congiunturali.
Questo è in sintesi quanto emerge dall'indagine condotta da Anci (Associazione nazionale calzaturifici italiani), dalla quale affiora un andamento meno penalizzante per il comparto seppur con problemi strutturali che impediscono alle imprese di confermare l'ottimismo per il prossimo futuro.
Diversificazione, internazionalizzazione e specializzazione nella fascia medio-alta sono i trend percorsi dalle società che più hanno saputo cavalcare la crisi che ha attanagliato il settore. Tra i segnali favorevoli, il ritorno alla crescita del saldo commerciale che nei primi otto mesi del 2007 ha toccato i 2,5 miliardi di euro con una crescita del 15,3% sull'analogo periodo 2006; le dinamiche di prezzo, che grazie al recupero dei margini sugli anni passati, registrano una crescita del 3% sul mercato interno e del 2,6% su quello estero del livello dei prezzi alla produzione; e le dinamiche dei flussi di esportazione mediamente in aumento.
Nei primi otto mesi del 2007 le vendite all'estero hanno registrato, infatti, un valore di 4.805 milioni di euro, corrispondente a 178,5 milioni di paia, circa 5 milioni in più rispetto all'anno precedente. Ma se da una parte le vendite oltre confine si confermano in crescita, dall'altra si nota un rallentamento della richiesta interna, causato dal generale clima d'incertezza e dalla bassa crescita dei redditi disponibili.
Non va però trascurata la ripresa della domanda nei primi otto mesi dell'anno, dovuta probabilmente ad acquisti rimandati nelle scorse stagioni.