“È finito il tempo di scherzare e far baruffe altrimenti il nostro Paese rischia un'involuzione”. Il vicesegretario nazionale del Pd, Enrico Letta, dipinge uno scenario economico italiano poco roseo: “L'Italia arretra. Il Fondo monetario internazionale ha messo in fila i 180 Paesi del mondo in base alla loro crescita economica. Siamo al penultimo posto, seguiti solo da Haiti che, ricorderemo, è stata vittima del terremoto”. E non è certo dei migliori il quadro economico delineato dai rappresentanti della distribuzione italiana e dell'industria.
Francesco Pugliese, direttore generale Conad, esprime, senza remore, preoccupazione per un tasso di disoccupazione giovanile intorno al 30%; uno “shopping di imprese” (come nel caso della Parmalat) che lascia un facile ingresso alle acquisizioni da parte di stranieri. Infine, punta il dito sulla mancanza di progettualità politica. Per Letta la soluzione è da ricercare in tre specifici fattori: favorire l'occupazione giovanile, puntare alle infrastrutture e, in modo particolare, ai porti italiani -che meriterebbero maggior autonomia e indipendenza- e al ringiovanimento della classe accademica italiana. “Sono tre temi che ci permettono di guardare al futuro” sottolinea il segretario del Pd. Pugliese , nel secondo giro di tavolo, lo incalza con le liberalizzazioni: parafarmacie e carburanti su tutti. Letta sembra d'accordo sul tema, ma preferisce parlare di liberalizzazioni del servizo pubblico, (ci auguriamo che Francesco Pugliese abbia ottenuto una risposta, magari in separata sede... ).
Imprenditori preoccupati che, secondo quanto spiega Giuseppe Lavazza, vice presidente di Lavazza, hanno spesso a che fare con il “fuoco amico”: ossia politica assente, grande incertezza normativa e insidie a sorpresa (norme in fatto di sicurezza, tematiche varie di lavoro, o fisco). Per Letta, il motivo è principalmente uno: “Non c'è Paese europeo che abbia subìto una guerra politico-civile come la nostra. Negli altri Paesi, maggioranza e opposizione si confrontano, da noi no. L'Italia ha bisogno di una visione collettiva, di un progetto concreto”. Spontanea la domanda del coordinatore dell'incontro Andrea Cabrini, direttore Class Cnbc. “Ma i soldi ci sono?”. Secca la risposta di Letta: “No. L'azione di risanamento dei conti pubblici sarà durissima”. Non ci resta che il mondo “virtuale”? Silvia Candiani, general manager consumer e online Microsoft Italia punta lo sguardo sull'economia digitale: “Come sostenerla al meglio?” “Bisogna investire subito nell'istruzione pubblica” risponde Letta e invita le aziende a investire meno nelle “squadre di calcio e di più in facoltà universitarie”. Nonostante tutto il rappresentante del Pd si dice ottimista: “Dobbiamo spingere sulla crescita, shakerare la nostra società e la nostra economia. E bisogna puntare sull'Unione Europea. Senza Europa non può esserci un futuro”.