La marca è sempre più del distributore

    L'editoriale della direttrice Cristina Lazzati (da Gdoweek n. 1/2020)

    La marca del distributore viaggia con il vento in poppa ma in quale direzione? La molteplicità che (finalmente) le insegne si regalano, vede la mdd assumere ruoli diversi all’interno dell’assortimento. Vediamole insieme.

    Differenziazione. La possibilità di avere prodotti “unici” e quindi introvabili altrimenti, offre la possibilità ai retailer di diventare imprescindibili, di allontanarsi dal devastante meccanismo promozionale e di avvicinarsi sempre di più al cliente. La costruzione di assortimenti, in questo caso, offre mano libera all’insegna di cercare un posizionamento, di scegliere le nicchie dove diventare leader, un’opportunità da non perdere.

    Teatralità. Il mondo fresh è già patrimonio dell’insegna, cui si aggiunge l’artigianalità della preparazione a vista, un tocco di teatro che attira le persone, le riporta a una dimensione sociale, umana e che rende l’experience qualcosa da ricordare.

    Controllo. La possibilità di ripercorrere a ritroso la filiera, di garantire al proprio cliente trasparenza ed equità. Poter modificare o guidare le scelte di produzione al fine di valorizzare il brand e attivare un percorso coerente.

    Difesa. È senza dubbio l’aspetto più tattico della mdd ma se da un lato i discount si premiunizzano, ad esempio ampliando l’offerta bio, gli altri mettono la propria firma sui primi prezzi, spariscono (ancora una volta) i marchi di fantasia e si riversano tutti sotto un unico cappello a testimoniare l’attenzione dell’impresa verso quei consumatori per i quali il prezzo rimane al primo posto nei fattori che influenzano le scelte d’acquisto.

    Il futuro? Nel 2020, vedremo queste tendenze rimpolparsi, seguendo i trend di consumo già acclarati: benessere, salubrità, food service. Il bio e il freefrom continueranno la loro funzione di attrazione e si farà largo anche la dimensione etica della produzione. Il cammino già iniziato da alcune insegne, in particolare Esselunga, è quello di diventare sempre più food company, appropriandosi di intere filiere, lavorando in esclusiva con alcune produzioni, entrando in società con esse o addirittura acquisendole.

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