Il linguaggio degli statistici è un po' per iniziati ma il senso dei dati ufficiali rilasciati da Istat è chiaro: se gli italiani hanno a disposizione qualche euro in più lo destinano al risparmio; per questo l'automatismo 80 euro al mese in più in busta paga 80 euro in più al mese nel sistema dei consumi è tutto da dimostrarsi alla prova dei fatti.
I numeri Istat
Ma vediamo i dati Istat: nel 2013 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici
è risultata pari al 9,8%, registrando una crescita di 1,4 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Significa che su 1000 euro a disposizione 98 sono stati messi via in previsione di tempi bui. Nel quarto
trimestre del 2013 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 10,2%,
in aumento di 1,7 punti percentuali nei confronti del quarto trimestre del 2012.
Risparmio
Nel 2013 la crescita del tasso di risparmio delle famiglie consumatrici è determinata dalla flessione
della loro spesa per consumi finali (-1,3%) in presenza di un modesto aumento del reddito
disponibile (+0,3%). Nell'ultimo trimestre del 2013, in valori correnti, il reddito disponibile delle
famiglie è aumentato dell'1,1% rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente, mentre la
spesa delle famiglie per consumi finali è diminuita dello 0,7%. Per effetto di tutti questi dati nel
2013 il potere di acquisto delle famiglie consumatrici (cioè il reddito disponibile delle famiglie
consumatrici in termini reali) è diminuito dell'1,1%.