“Noi pensiamo di aprire delle piccole superfici nelle zone rurali dell'Egitto con cui svolgere un duplice scopo: distribuire prodotti di largo consumo, svolgere quindi un servizio alla popolazione e al tempo stesso creare ricchezza in loco. E pensiamo di farlo mediante una catena in franchising.” Chi parla è Youssef L. Mansour, il presidente del Mansour Group, intervistato a Il Cairo da Gdoweek. Ad esso fa capo Metro, la maggiore insegna egiziana con una catena di supermarket e discount che, alla fine del 2009, potrà contare su 59 pdv collocati nelle principali città egiziane.
“Un progetto - continua Mansour- che è ancora in fase di studio preliminare e che dovrebbe essere realizzato entro 4 o 5 anni”.
In Egitto sussiste infatti una grande differenza di ricchezza fra le aree urbane e quelle rurali, dove il reddito procapite è nettamente più basso. Il tasso di crescita del 2,1% annuo pone problemi di sovraaffollamento delle aree urbane. Per evitare un ulteriore afflusso di popolazione verso le grandi città e soprattutto verso Il Cairo, che oggi ha raggiunto i 12 milioni di abitanti, il governo incentiva la realizzazione di investimenti in grado di creare sviluppo in loco.
Mansour Group in breve
Nasce come produttore di cotone. A seguito della nazionalizzazione del settore nel 1960, il fondatore Loufty Mansour decide di spostarsi aull'automotive, diventando il concessionario per General Motors nel 1975, cui poi si è aggiunta Caterpillar di cui è distributore in vari paesi del Medio Oriente. Entra nel 1992 nel settore del largo consumo con Philips Morris e nel 1998 inaugura l'insegna Metro che oggi è la prima in Egitto come giro d'affari pari a 1,2 miliardi di sterline egiziane (circa 220 milioni di dollari). Il Mansour Group oggi vanta oltre un miliardo di dollari di giro d'affari e 11mila dipendenti.