Da un accordo tra Eataly, Federdoc, Fondazione Qualivita, oriGIn Italia e Treccani nasce il progetto I capolavori a denominazione di origine che mira a valorizzare i prodotti agroalimentari e vitivinicoli dop e igp, proponendo ai consumatori informazione completa sulle oltre 830 denominazioni italiane del settore agroalimentare e vitivinicolo.
Gli strumenti per fornire ai clienti queste informazioni sono vari: attraverso pannelli illustrati, un manuale contenente l’elenco aggiornato delle denominazioni italiane, una brochure dedicata all’approfondimento sulle produzioni di qualità europee e sul significato dei marchi dop e igp. Inoltre le etichette dotate di QR-code presenti sugli scaffali offrono percorsi conoscitivi sulle produzioni e sui territori, schede prodotto multimediali, pubblicate sulla piattaforma qualigeo.eu, con le principali informazioni sulle denominazioni come metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche.
L'informazione si sviluppa su più fronti che vanno dalle caratteristiche organolettiche dei prodotti, agli elementi di tracciabilità e sicurezza alimentare, fino a toccare alcuni di quegli elementi storici e culturali a cui prodotti agroalimentari e vitivinicoli si sono legati nel tempo: monumenti, opere letterarie, personaggi storici, caratteristiche dell’ambiente e del territorio.
Nei punti di vendita Eataly, infatti, saranno predisposte delle immagini accompagnate da testi specifici per approfondire la conoscenza di questi prodotti e il loro legame con il territorio.
Le dichiarazioni
“Il racconto del Made in Italy di qualità è il presupposto su cui si basa il modello di Eataly -spiega l'Ad Nicola Farinetti-. Abbiamo creato punti di vendita in grado di ospitare percorsi di approfondimento e di didattica con l’obiettivo di dare ai nostri clienti occasioni per diventare più consapevoli attraverso ogni esperienza vissuta insieme a noi”.
“L’agroalimentare rappresenta la prima filiera dell’economia italiana, con 538 miliardi di euro di fatturato, pari al 25% del Pil nazionale, e il secondo comparto per volumi di export, con 44,6 miliardi di euro -aggiunge Manlio Di Stefano, Sotto Segretario Ministero degli Esteri-. Questi risultati sono raggiunti anche grazie a una produzione che mette l’accento sulle specificità del nostro territorio e fa della qualità la propria bandiera”.
“Il sistema delle Indicazioni geografiche è uno snodo strategico delle politiche di sviluppo agroalimentare del Paese -conclude Teresa Bellanova, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali-. Il patto e l’alleanza che oggi cinque realtà importanti stringono per promuovere questo sistema nel mondo, non può che essere accolto come una ottima notizia”.