Il Grocery Connect 2024, focus sul ruolo della tecnologia

Grocery Connect tecnologia
Come si fa innovazione nel retail, quali le priorità? Sono tra i temi del Grocery Connect 2024 di Retail Hub, nella tavola rotonda sulla tecnologia

Cosa è l'innovazione, nel retail? Come si fa innovazione in azienda, con quali obiettivi e quali priorità? Sono tra i temi affrontati nel corso dell'evento Grocery Connect 2024, organizzato ormai da due anni da Retail Hub avvalendosi di una serie di partner tra fornitori di tecnologia e startup, e della testimonianza degli imprenditori della gdo e do. La tecnologia è innanzitutto oggetto della formazione verso il management, ma ha un ruolo cruciale per tutti i ruoli, se attraverso lo smartphone e la gamification aiuta a motivare il personale, e anche ad assumerlo. I settori coinvolti: supply chain, esperienza del cliente, fidelizzazione, allestimento del negozio, check out.

La tecnologia nel retail al Grocery Connect 2024

I primi a dire la propria sono i più giovani, in particolare Marco Iovinella, imprenditore per Carrefour Italia: "L'innovazione secondo me è quella che sfrutta la tecnologia a supporto dell'uomo e del sociale, ottimizza la gestione dell'impresa ma anche la vita dei clienti, anche fuori dal negozio". Da qui il progetto con l'Università Roma 3, Municipio e associazioni del territorio per dei locker per la spesa online nei quali il lavoro viene fatto dai ragazzi autistici.

La tavola rotonda sull'innovazione: Dao (Conad)

L'esperienza di Dao con il primo negozio autonomo d'Italia, il Tuday Conad di Verona con il partner portoghese Sensei, è positiva: "Abbiamo aperto a Verona dopo aver visitato numerosi negozi autonomi nel mondo - ha detto Pietro Lorenzetti, Cio di Dao - e dopo tanti incontri per stabilire quale dovesse essere l'esperienza d'acquisto. Ne è nato un progetto unico e molto italiano, un negozio vero, frequentato dai clienti, non un semplice laboratorio. Tanto che 6 mesi dopo abbiamo replicato a Trento". Ingresso libero, invece che con app o carta di credito, perché in Italia sarebbe stata percepita come una barriera; esperienza di vendita identica a quella dei negozi tradizionali, per esempio con l'ortofrutat venduta a peso variabile e non al pezzo. La difficoltà maggiore è stata integrare tecnologie diverse, ma è stato fatto in un'ottica "aperta", che permetterebbe, per assurdo, di avvalersi di partner diversi, se fosse necessario. "Con Sensei ci troviamo benissimo anche perché accolgono la nostra continua spinta all'innovazione -spiega Pietro Lorenzetti-. La tecnologia è giovane e ha grossi margini di sviluppo, già a Trento abbiamo apportato modifiche al kiosk in uscita".

Gli aspetti sui quali si sta ragionando sono l'estensione della AI anche alla supply chain e nel gestionale dei Cedi, e nei punti di vendita, la tecnologia per la comunicazione con i clienti durante la spesa e in fase di uscita dal negozio, per aiutare imbustamento e pagamento.

Le rotture di stock, Carrefour con SymphonyAI

Un management che spinge molto sull'innovazione ha indotto Carrefour con le sue 18 country a costituire un team trasversale dedicato che accomuna le diverse imprese locali in un'unica strategia. Tutti i impegnano nello scouting di soluzioni e startup, che vengono sovvenzionate concretamente attraverso nil fondo di venture capital Dastore in partnership con la società di investimento daphni.

I pillar di Carrefour:
-Data tech for operation, contro le rotture di stock
-Food for impact, contro lo spreco alimentare
-Future grocery, le soluzioni per l'esperienza del cliente
-Fintech for retail, soluzioni di pagamento avanzate

Riguardo al primo pillar, dopo uno scouting internazionale e 3 test fatti in Italia, è stata scelta la soluzione di SymphonyAI perché basata sul cellulare con fotografie dello scaffale fatte dai dipendenti, e una efficacia provata. La tecnologia è riuscita a triplicare i risultati rispetto all'occhio umano. "Anche piccoli step in negozio sono migliorativi e sono utili - ha detto Davide Destro, chief innovation officer di Carrefour - . Dovremmo tutti ragionare su come rendere l'innovazione davvero presente nei processi, non limitarci a fare dei test".

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Da sx: Massimo Volpe, Pietro Lorenzetti, Davide Destro, Matteo Gasparini

La logistica collaborativa nella piattaforma automatica di Crai

La generale ristrutturazione di Crai con il progetto Crai Futura, fortemente spinto dall'Ad con una sollecitazione continua su tutti gli aspetti del business si basa su una visione più ampia del lavoro del retailer. "Il tema è la supply chain end to end - spiega Matteo Gasparini, direttore operations di Crai - , l'ottimizzazione ricercata dal fornitore alle casse, puntando all'eccellenza operativa. Di filiera si parla da 30 anni, ma i rapporti sono ancora muscolari, mentre l'ottimizzazione non è solo di processo, ma anche di relazioni". L'azienda coinvolta è Unilever per la creazione di una piattaforma di rifornimento automatica sui prodotti cura casa e persona. Il partner logistico è Innocenti Depositi e il progetto prevede la condivisione del magazzino con Unilever, a Corazzina (Lo). Una soluzione automatizzata in cui l'operatore logistico fa da mediatore tra retail e industria con il fine di ottimizzare la supply chain.

"La piattaforma è partita a soli due mesi dal contratto e ha richiesto solo piccoli investimenti in macchinari -aggiunge Mateo Gasparini- . E si può fare di più strutturando dei tavoli di lavoro sull'ottimizzazione ordini, gli standard di comunicazione, gli assortimenti. Occorre condividere le informazioni e soprattutto deve essere chiaro che i benefici vanno ripartiti".

L'automazione di certe attività, l'ultima su cui Crai sta lavorando è il controllo dei prodotti scaduti nel punto di vendita, fa recuperare tempo che gli addetti possono dedicare al cliente. "Aiuta anche ad attrarre personale: pensiamo al modello 5+2 (5 giorni di lavoro e due di riposo) di Mercadona. La carenza di personale oggi mette inc risi il format".

 

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