Un quarto della popolazione italiana mangia multietnico. Perché ama sperimentare nuovi accostamenti, ma anche risparmiare sul cibo. È quanto evidenzia una ricerca Nomisma-Demetra, svolta a giugno 2007, su un campione rappresentativo della popolazione italiana d'età superiore a 15 anni.
Il cibo della tradizione nazionale, ovviamente, continua a mantenersi saldamente al top delle preferenze tra gli italiani. Evidentemente, però, con l'aumento della presenza di culture straniere nel nostro territorio, si stanno affermando anche cucine di paesi lontani con proposte multietniche, che lasciano spazio alla voglia di sperimentare pietanze diverse e con accostamenti inediti, conferendo a questi locali un appeal in grado di sedurre, in particolare, la popolazione più giovane.
Cucina cinese al top
Nel dettaglio, l'indagine Nomisma-Demetra evidenzia che, nei primi 6 mesi dell'anno, il 24% degli intervistati ha consumato cibi etnici: un'abitudine più diffusa fra gli uomini, dove tale percentuale raggiunge il 30%, contro il 17% delle donne, e fra le giovani generazioni (45% degli intervistati di età inferiore a 30 anni). Insieme alla curiosità di provare cucine differenti (82% degli intervistati), non è da trascurare il fattore economico: esiste infatti un 10% che opta per i cibi etnici perché meno cari rispetto agli italiani.
In cima alla classifica delle preferenze si trovano i locali della gastronomia cinese, seguiti a distanza da quelli indiani/tailandesi, giapponesi e arabi.
Non solo ristorazione
La conferma del trend davvero positivo per i cibi etnici viene anche dal rapporto di Coop 2007 che, per questi prodotti, segnala una crescita marcata delle vendite nella grande distribuzione organizzata: + 36% rispetto al 2006.