Ikea si alimenta per il 91% con le energie rinnovabili

«Creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone». Con questo slogan Ikea Italia ha presentato a Roma il proprio Report 2008 su responsabilità sociale e ambientale. Uno slogan che fa perno su dati già oggi concreti: ben 37,15 milioni di individui, secondo quanto comunica la società, hanno visitato in un anno i 14 punti vendita sparsi sul territorio nazionale; quasi due persone su tre, se non si considerano le visite multiple.
Sulle chiavi che hanno decretato il successo dell'azienda svedese, sui pregi e i difetti del suo modello “fai da te”, si è discusso a lungo: quel che è certo è che mentre il mobile made in Italy dorme notti poco tranquille, l'anno fiscale 2008 (chiuso il 31 agosto dello scorso anno) ha premiato Ikea anche dal punto di vista del fatturato, che ha raggiunto in Italia 1,3 miliardi di euro, in crescita del 5,8% sull'esercizio precedente. Il trend è lievemente al di sotto di quello mondiale (+7%, per un fatturato pari a 21,1 miliardi di euro) ma basta per far mantenere alla Penisola la propria importanza strategica tra i 24 Paesi in cui il marchio è presente.

Oltre agli apprezzamenti del pubblico, Ikea può mettere sul tavolo carte di tutto rispetto in tema di Corporate social responsability. Risorse umane, prima di tutto, dove emergono dati decisamente particolari per il contesto italiano: l'86% dei 6.400 collaboratori Ikea Italia è assunto con un contratto a tempo indeterminato. Il 46% ha un'età compresa tra i 25 e i 34 anni e l'età media è di 35 anni. Le donne rappresentano il 58% dei collaboratori e il 41% dei manager. Il part-time, inoltre, riguarda ben il 65% della forza lavoro.
La ricaduta occupazionale dell'indotto produttivo Ikea in Italia è stimabile in 1.500 addetti, dipendenti dei fornitori del Gruppo, che fanno dell'Italia il 3° produttore per Ikea nel mondo. Per il 2009 Ikea, grazie all'apertura dei negozi di Rimini, Collegno (To), Salerno, Villesse (Go), prevede una ricaduta occupazionale di oltre 1.000 nuovi posti.

Sul versante della responsabilità ambientale spicca un dato su tutti: l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili nel 2008 è stato pari al 91,3% del totale. La strategia della società si basa anche sulla realizzazione di propri impianti di generazione che sfruttano nuove tecnologie: dopo l'impianto di geoscambio costruito sotto il negozio di Corsico (Mi), la società ne sta realizzando altri due, a Parma e Rimini. VI sono obiettivi precisi anche per la riduzione dei rifiuti e il potenziamento della raccolta differenziata, che ha portato nel 2008 a recuperare l'85% degli scarti. Ikea ha inoltre inserito oltre 80 referenze biologiche nei suoi ristoranti di negozio, fatto che ha determinato l'acquisto di 1.080 tonnellate di prodotti bio in Italia nel 2008.
Il Report 2008 ricorda poi che Ikea, fin dal 2000, chiede a tutti i fornitori e i subfornitori di rispettare standard e requisiti fissati dall'azienda nel proprio codice di condotta Iway (Ikea Way of purchasing home furnishing products), che definisce criteri ambientali e sociali fondamentali, quali la sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

La responsabilità sociale Ikea la interpeta infine con alcune attività in Italia a favore di minori in situazioni di sofferenza o di disagio, portatori di diversità e soggetti senza fissa dimora. Tali azioni vengono promosse sia attraverso partnership con associazioni internazionali che operano nel sociale (Save the Children, Unicef e Medici Senza Frontiere), sia con associazioni no profit che operano nel territorio di riferimento dei singoli negozi.

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