Dopo il temporary store realizzato a Roma, raccontato in questo articolo, Id.Eight sbarca a a Torino, alla stazione di Porta Nuova dove resterà fino a fine settembre. Il marchio, che nel caso dell'esperienza romana aveva prolungato la sua permanenza (visto il successo del negozio e l'apprezzamento dei clienti), continua dunque la sua esperienza nel retail fisico proponendo la sua classica offerta di sneaker italiane realizzate a partire dagli scarti della frutta e dell’industria alimentare.
Nel caso dello store aperto nel capoluogo piemontese, il brand ha siglato un accordo con Grandi Stazioni Retail per assicurarsi la presenza in uno snodo ferroviario che conta oltre 70 milioni di frequentatori.
"La Stazione di Torino rappresenta per noi una vetrina importante: attraverso questo pop-up, miriamo a interessare un pubblico sempre più ampio e diversificato, che condivide i nostri valori. Crediamo fermamente nel nostro progetto e riteniamo essenziale trovare soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale nel nostro settore" spiegano Dong Seon Lee e Giuliana Borzillo, fondatori della startup.
Lo store di Torino
Il pop-up store conta su un arredamento curato con materiali di recupero e rigenerati, come le sedute realizzate in lana riciclata, in linea con la filosofia eco-sostenibile che ha generato l'insegna.
Sulla vetrina è presente il claim Ogni passo rappresenta un impegno verso un mondo più sostenibile e insiste su un concetto chiave di Id.Eight: l'impegno nella riduzione dell'impatto ambientale nella produzione di ogni paio di sneaker. I titolari si rivolgono direttamente ai clienti dando loro un invito esplicito: fate scelte consapevoli.
Come già negli altri store della rete, anche a Torino i due titolati e fondatori saranno presenti. In particolare, lo stilista Dong Seon Lee risponderà alle esigenze dei clienti che vorranno personalizzare i propri articoli.
L'insegna e la filosofia green
Nato nel 2019, Id.Eight mira a offrire un'alternativa sostenibile, cruelty free e genderless alle sneakers tradizionali, realizzate con materiali a basso impatto ambientale, alternativi alla pelle, a partire dalla trasformazione degli scarti della frutta. Infatti, Uppeal e Vegea, nascono dalla bio-polimerizzazione delle bucce di mela e delle vinacce cedute dalle aziende italiane, Pinatex, realizzato con le foglie degli ananas e BioVeg a partire dal mais. Ai materiali bio based si aggiungono tessuti tecnici in poliestere riciclato e cotone biologico, utilizzati sulla tomaia, fodera e sottopiede. I modelli sono continuativi, contro l’overproduction e anche il packaging è studiato come uno strumento per incidere positivamente sull’ambiente: la scatola è in carta riciclata e al suo interno si trova una “bomba di semi”, per contribuire alla creazione di una biodiversità più favorevole alla vita delle api.