I droni, una nuova frontiera del delivery

Grandi nomi del tech, logistica e retail stanno iniziando sperimentazioni concrete sull’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto nell’ultimo miglio

Grandi nomi del tech, logistica e retail stanno iniziando sperimentazioni concrete sull’utilizzo di droni nelle consegne dell’ultimo miglio

Dallo storico tweet del 2016 di Jeff Bezos, nel quale annunciava la prima consegna tramite PrimeAir, il servizio di delivery con drone di Amazon -mai partito davvero-, di acqua ne è passata sotto i ponti. Ma finalmente dagli annunci rimasti sulla carta sembra si stia passando a sperimentazioni concrete.

La consegna aerea è da sempre un tema tanto affascinante quanto difficile da realizzare per i retailer e le società che si occupano di logistica, a causa di limiti tecnologici e normativi non del tutto superati. Quindi una premessa: non ci aspettiamo che nel breve periodo i nostri cieli saranno solcati da piccoli velivoli che distribuiscono pacchi nei giardini o ai piani delle abitazioni, è anche vero che sempre più società stanno iniziando a sperimentare concretamente questa modalità.

Nella gara all’innovazione nel delivery infatti, si sono aggiunti anche Walmart e Tesco, scesi in campo o meglio, saliti nei cieli, avviando due progetti pilota per la consegna della spesa con i droni. Aggiunti perché negli Usa Amazon sta sperimentando in tal proposito, ottenendo fino ad ora più ritorni in visibilità per il marchio che progetti concreti, anche se a fine agosto è riuscita ad avere l’approvazione del suo programma di delivery con drone dall’ente del volo americano, licenza che avevano già ottenuto Wing, società detenuta da Alphabet (Google) e Ups, il primo operatore a essere autorizzato ai voli con aereomobili a comando remoto. In altre nazioni, anche grazie a regole meno stringenti nelle autorizzazioni, possiamo già vedere alcuni servizi operativi, è il caso di Wing in Australia e di Dhl in Cina, di cui parliamo poi nel dettaglio dopo.

Visto dunque il calibro dei nomi in campo, possiamo immaginare che l’investimento in queste fasi non debba essere proprio contenuto, ed è interessante però notare come i contendenti in gioco abbiano un approccio di partenza diverso, molto legato all’aspetto tecnologico e automatizzato, vedi la gestione e integrazione delle mappe per Google, l’espansione del servizio di logistica per Amazon, Ups e Dhl. Ma intanto torniamo ai retailer e vediamo le ultime mosse di Walmart e Tesco.

Walmart e Tesco sperimentano la consegna con il drone

La sperimentazione di Walmart della consegna dal cielo su richiesta, è stata effettuata a Fayetteville, North Carolina, in partnership con Flytrex, una società di consegna di droni end-to-end completamente automatici. “Sappiamo che ci vorrà del tempo -ha affermato Tom Ward, vicepresidente di Walmart- prima di vedere milioni di pacchi consegnati tramite drone. Sembra di parlare ancora di fantascienza, ma il nostro obiettivo è capire come i droni possono consegnare oggetti in modo comodo, sicuro e veloce”.

Reuters ha invece riportato un progetto pilota in Uk di Tesco, fatto in collaborazione con Manna, società riconosciuta dall’ente dell’aviazione britannico all’utilizzo di droni. La direttrice dell’innovazione di Tesco, Claire Lorains ha affermato che “il processo si concentrerà su un paniere di articoli selezionati, con consegne effettuate entro 30 minuti a un’ora dall’ordine”. In Uk la consegna veloce di piccole spese ha un potenziale mercato di 10 miliardi di sterline e i droni potrebbero rappresentare una fetta molto interessante.

In Australia le consegne di Wing (Google)

Ha quasi compiuto un anno il servizio lanciato da Wing, società di Alphabet (Google) in Australia, con le prime consegne da parte dei droni ai residenti nella comunità Logan nel Queensland. In un anno che ha visto la devastante stagione degli incendi boschivi in Australia, così come la pandemia Covid-19 in corso in tutto il mondo, le consegne con il drone hanno rappresentato un’alternativa per poter ricevere a casa la merce.

La consegna senza contatto è stato un plus nel delivery, e sono stati diversi i feedback che gli utenti hanno lasciato per migliorare il servizio, che avviene attraverso una app in cui retailer, bar e ristoranti della zona possono ricevere gli ordini per preparare il contenuto del pacchetto, che viene poi trasportato a destinazione dal drone e depositato nel giardino dell’abitazione.

Il servizio automatico di Dhl in Cina

Dhl Express ha lanciato in Cina il primo drone intelligente per le consegne a domicilio in ambiente urbano. Un sistema innovativo che pone una pietra miliare nel settore logistico. Un traguardo raggiunto insieme a EHang, compagnia di punta specializzata in veicoli aeromobili a pilotaggio remoto, con la quale ha siglato una partnership strategica per il lancio congiunto di un sistema completamente automatizzato e intelligente di droni per l’home delivery. L’obiettivo è affrontare le sfide rappresentate dalla consegna dell’ultimo miglio nelle aree urbane cinesi.

Il volo inaugurale del primo drone è stato effettuato per una consegna a un cliente Dhl, rendendola di fatto la prima compagnia di consegne internazionali a fornire questo servizio in Cina. Il tragitto personalizzato, che è stato creato in via del tutto esclusiva per l’occasione, copre una distanza di circa otto chilometri e riduce il tempo di consegna all’andata da quaranta minuti a soli otto e potrebbe far risparmiare i costi fino all’80% per singola consegna, con un ridotto consumo energetico ed emissioni di carbonio a paragone con il trasporto su ruote.

Il parere di Gian Maria Gentile sull'adozione anche in Italia

Quali sono dunque i futuri sviluppi? Lo abbiamo chiesto a Gian Maria Gentile, manager Scs consulting, “La notizia della concessione al volo con i droni data ad Amazon negli Stati Uniti rappresenta l’apertura di una nuova frontiera per il commercio elettronico di beni fisici per il futuro. Credo che comunque passerà ancora molto tempo prima di vedere volare sulle nostre teste dei pacchi. Ritengo molto più probabile e immediata l’attivazione di progetti per la consegna con auto senza pilota, soprattutto perché la difficoltà di consegna c’è soprattutto nelle aree ad elevata densità abitativa e quindi di traffico e la presenza di droni potrebbe rappresentare una minaccia per l’incolumità dei cittadini”.

Spostando lo sguardo al nostro Paese, “non sono al corrente di progetti di questo tipo in Italia. -continua Gentile-. La pandemia ha accelerato l’approccio all’innovazione da parte dei retailer italiani e l’auspicio è che venga portata avanti a partire da una vision digitale che spesso manca all’interno delle strategie aziendali. Credo che debba essere comunque il governo ad accelerare sulle tecnologie a supporto dei processi distributivi, in quanto la duplicazioni di reti di consegne per ora rappresenta una fonte di vantaggio competitivo, ma a tendere potrebbe essere causa di extracosti per le aziende”.

 

 

 

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