Filetto di Halibut, certificato MSC, 30.99 dollari alla libbra (453,6 grammi), sardine Ortiz 8.99 dollari, passata Mutti in vetro 3.99, Linguini bio Pl 3.49, 12 uova bio 8.99, un mazzetto di Cilantro 1.99 ... Promozioni poche e veicolate sulle novità, la merce tutta di qualità, che fosse il local o il prodotto d’importazione. Experience di acquisto voto 10 (niente lode perchè si congela ... troppo freddo per noi europei), tutto ordinato, “spiegato” ... in più fare la spesa lì ti fa sentire “buono” in tutti i sensi: il sovraprezzo è motivato, quando lo leggi è decisamente “fair” ... e ancora i freschi, che hanno fatto scuola con la loro esposizione verticale, le foto che raccontano le stagioni, la provenienza, le etichette che ricordano quali vitamine stai mettendo nel carrello. E poi tutto quello che serve per pulire, cucinare ... e ancora scaffali e scaffali di specialty ... poi, in questo pellegrinaggio culinario, ti rendi conto che la folla c’è ma è tutta sui piatti pronti, un po’ negli integratori, parecchia nei freschi. Approdi alla cassa e il conto dice la sua: il 10 dell’experience passa a un sei del portafoglio (per la cronaca il conto finale è stato di 427 dollari). Amazon, nuovo proprietario della catena americana, ha dichiarato che rivedrà la politica di prezzo, ma per farlo dovrà rivedere l’offerta, la forza di Whole Foods è la sua interezza, intesa anche come integrità, componente, oggi, primario della qualità. Meglio tagliare gli spazi o i punti di vendita.
Integrità made in Usa. L'editoriale della direttrice Cristina Lazzati (da Gdoweek n. 14)