L'edizione dell’Osservatorio Non Food 2020 di GS1 Italy ci racconta uno scenario di sfide e cambiamenti, determinati, per forza di cose, anche dall’effetto del Coronavirus sulle intenzioni di spesa degli italiani. Il report descrive un 2019 positivo per il non food ma non per tutti i settori: i 13 comparti monitorati dall’Osservatorio hanno totalizzato 103 miliardi di euro di vendite (+0,2% rispetto al 2018), guidate dalle performance positive soprattutto dei comparti edutainment (+4,5%), profumeria (+2,9%) e automedicazione (+1,9%). Segno meno invece per giocattoli (-3,7%), abbigliamento e calzature (-2,7%), tessile casa (-2,4%) e cancelleria (-1,6%).
Nel 2020 la situazione cambia registrando un bilancio negativo per il settore non alimentare ad eccezione (l'unica) dei prodotti per l’automedicazione, i più richiesti in epoca di pandemia. Questo trend negativo è determinato dalla necessità da parte degli italiani di risparmiare. Il taglio degli acquisti colpisce in modo particolare alcune categorie come la cancelleria (-32/40%), l’abbigliamento e le calzature (-30/39%), il bricolage (-18/25%) e l’edutainment (-15/22%). A livello di canali commerciali soffrono soprattutto le grandi catene e le superfici specializzate: il 68% dei frequentatori dei punti di vendita, infatti, ha ridotto le visite instore per paura del contagio ma anche per evitare i disagi legati al rispetto dei protocolli di sicurezza.
Non è certo una novità (lo abbiamo ribadito più volte), che in questo contesto chi ha guadagnato quote è l'eCommerce (oltre il +10% di incidenza). Chi si è affacciato al mondo virtuale, tendenzialmente ci rimarrà: il 60-80% di intervistati, avvicinatisi alla spesa online in fase di lockdown, dichiara di voler continuare a comprare sul web mentre dal 15% al 25% dei consumatori intende sostituire gli acquisti fatti nei negozi fisici con quelli realizzati online.
Le previsioni per il 2021-2022
Lo sguardo al futuro non dà certezze, al contrario è “carico di incognite, connesse all’andamento della pandemia e alla situazione economica, ma anche con un ventaglio di potenzialità, legate all’arrivo di innovazioni tecnologiche che dovrebbero rilanciare i consumi in diversi settori”.
La tecnologia sarà sempre più al centro delle scelte dei consumatori. Si stima che nel biennio 2021-2022 le novità attese nella telefonia e nell’elettronica di consumo in generale, come la tecnologia 5G e il successivo switch saranno determinanti. Una spinta ai consumi potrebbe essere determinata da bonus e incentivi statali che hanno già fatto registrare buone perfomance in settori come gli elettrodomestici e i mobili grazie alle agevolazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, le e-bike i libri non scolastici e i supporti musicali sostenuti dal bonus per neo-diciottenni.