Gruppo VéGé: un progetto di aggregazione per valorizzare la filiera

Dopo Aicube, Gruppo VéGé lancia un progetto di aggregazione vocato alla convenienza, alla valorizzazione della filiera del made in Italy e delle sue imprese

Si va avanti con nuovi progetti e obiettivi. Pam lascia la centrale di acquisto Aicube, e Gruppo VéGé, che ne è stato promotore nel 2012, saluta il partner uscente sottolineando la forza dell'associazione di cui fa parte anche Carrefour, entrata nel 2018, e l'incremento delle vendite nel periodo Covid-19 (+8,62%).

Si guarda al futuro programmando iniziative specifiche come nel caso del progetto di aggregazione vocato alla convenienza, alla valorizzazione della filiera del made in Italy e delle sue imprese e, all’industria, con l'obiettivo di raggiungere un potenziamento del ruolo di responsabilità sociale d’impresa. “L’obiettivo -spiega l'azienda- oggi è di raggiungere 11,4 miliardi di euro di fatturato a fine 2020, con la conferma di essere il 5° gruppo nazionale nel retail ed il 4°, con l’aggiunta dell’AFH”.

La missione primaria, come sottolinea il presidente di VéGé, Nicola Mastromartino, è “di assumere responsabilmente l’onere e l’onore di offrire ai consumatori prodotti di qualità con i prezzi eticamente più bassi possibili”. Obiettivi che non sono mutati. “Intendiamo continuare ad essere un interlocutore serio ed affidabile per tutelare da una parte il potere di acquisto dei nostri clienti e dall’altra crescere in qualità e valore con i partner dell’industria” aggiunge Mastromartino.

Giorgio Santambrogio Ceo di Gruppo VéGé aggiunge: “Negli ultimi anni, sono entrati nel nostro gruppo, come soci e come mandanti, realtà imprenditoriali decisamente grandi e soprattutto con un posizionamento nell’alveo dell’eccellenza. La lettura dinamica della ‘bibbia’ del retail, ossia la Gnlc della Nielsen, conferma infatti VéGé come l’organizzazione che più di ogni altra in Italia è cresciuta come quota negli ultimi 5 anni”.

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