Il tradizionale appuntamento con l'Osservatorio Findomestic, oggi a Milano, non ha riservato notizie sorprendenti: la spesa delle famiglie per beni non giudicati indispensabili nel 2012 ha subito un duro contraccolpo nonostante la riduzione della propensione al risparmio, finalizzata a preservare i livelli di consumo. La tipologia di beni maggiormente sacrificata è stata quella dei durevoli, il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie.
Contrazione dei consumi fino a metà 2013
Nel 2012 si stima che, a fronte di un calo del reddito disponibile del 4,5% reale, i consumi interni si siano contratti del 3,4%.
Le informazioni disponibili portano a stimare un andamento della domanda ancora debole nella seconda metà dell’anno, e si ipotizza che la contrazione dei consumi possa proseguire fino a metà 2013.
Per il 2013 è previsto un ulteriore ridimensionamento della domanda a fronte di un’analoga diminuzione del reddito disponibile reale (-1,1% per entrambi).
Alla fine del 2013 il livello dei consumi interni risulterà, in termini reali, del 5,7% inferiore rispetto a quello del 2007, mentre il reddito disponibile si sarà ridotto del 10,3% rispetto al livello pre-crisi.
I beni durevoli
La categoria dei durevoli è risultata quella maggiormente sacrificata, subendo una contrazione del 9,4%. L’acquisto dei durevoli è stato rinviato, quando non strettamente necessario, e la vita media di questa tipologia di beni è in continuo aumento. Fanno eccezione l’home comfort con vendite in crescita del 9,4% e, soprattutto, i cellulari (+24,1%), prodotti che conoscono un ritmo di sostituzione così elevato da mettere in discussione l’appropriatezza del termine durevole nel loro caso.