In base ai dati provvisori per il mese di febbraio 2014, diffusi oggi dall'Istat, il tasso d'inflazione rispetto allo stesso mese del 2013 è pari a +0,5%, venti basis point in meno rispetto ai tre mesi precedenti attestatisi sul +0,7%.
Questo rallentamento è legato al calo dei prezzi di frutta e verdura (rispettivamente -3,7% e -3,9%), dei carburanti (benzina -3,6% e gasolio -3,4%) e di alcuni beni durevoli (telefonini -17,4%, computer -10,5%).
Contenuta anche la crescita dei prezzi di alimentari e cura casa/persona: da +1,3% di gennaio a +0,9% di febbraio.
Disoccupazione ai livelli del 1977
“L'Istat ha fornito un quadro impietoso del Paese - commenta Giovanni Cobolli Gigli (in foto), Presidente di Federdistribuzione - il 2013 è stato l'anno peggiore dall'inizio della crisi per le vendite al dettaglio (-2,1%), l'inflazione è calata a febbraio al +0,5% - un tasso che evoca spettri di deflazione - e la disoccupazione a gennaio è arrivata al 12,9%, il dato più alto dal 1977. La crisi non è ancora alle spalle, le famiglie continuano a soffrire e permangono le incertezze sul futuro. Diventa prioritario intervenire per dare solidità e continuità ai pochi segnali positivi che emergono, come la debole crescita congiunturale del Pil nell'ultimo trimestre del 2013 (+0,1%)”.
"Più slancio ai consumi"
“Sproniamo il Governo a varare in tempi rapidi provvedimenti che ridiano potere d'acquisto ai cittadini, in particolare ai meno abbienti, e riducano il peso fiscale per le imprese - continua Cobolli Gigli - Occorre ridare slancio ai consumi, vero motore della crescita, facendo sì che la ripresa della domanda interna si affianchi a un'esportazione che continua a tirare, favorendo in questo modo lo sviluppo della produzione industriale e quindi dell'occupazione”