Frutta secca fermentata, acqua e sale. Solo tre ingredienti. Così nascono i Fermentini, alimenti 100% vegetali e biologici , fonte di proteine e con un alto valore nutrizionale, che mantengono intatte tutte le caratteristiche nutrizionali della frutta secca, con in più i benefici del processo di fermentazione. Un alimento ideale per chi vuole ridurre il consumo di cibi di origine animale, senza rinunciare al gusto e facendolo in modo del tutto naturale, senza l’aggiunta di alcun tipo di conservante o additivo. “Casa del Fermentino” (questo anche il dominio del sito) è Euro Company Spa. Una realtà - fondata nel 1979, dal 2018 Società Benefit e certificata B Corporation nel 2019 - che produce, seleziona e commercializza frutta secca ed essiccata a Godo di Russi, nel cuore della Romagna. Oltre quarant'anni di attività, che hanno portato oggi a quasi 400 dipendenti (di cui una trentina dedicati completamente al progetto dei fermentini) con un’età media inferiore ai 40 anni, oltre 60 tonnellate di prodotto in un anno e un fatturato di oltre 110 milioni di euro, realizzato pressoché esclusivamente sul mercato italiano.
L'azienda alimentare si prefigge un'impostazione etica e sostenibile: dal rapporto diretto e partnership di lungo termine con i produttori, sino alla remunerazione equa dei coltivatori e alla condivisione di attrezzature e know-how. Su prodotto e mercato risponde il brand manager, Daniele Lo Bianco. “Sono prodotti che stanno impegnando il reparto innovazione di Euro Company, ormai dal 2015. Si tratta di una nuova categoria di prodotti vegetali spalmabili e stagionati realizzati grazie alla fermentazione della frutta secca con l’aggiunta di acqua, sale e in base alla referenza erbe o spezie naturali. I fermentini non prevedono l’uso di conservanti, aromi, addensanti o altri additivi: solo ingredienti puri e naturali”. I brand, attualmente presenti sugli scaffali del canale specializzato, sono: Cicioni, il fermentino originale; Fermè, la linea di spalmabili e stagionati realizzati con anacardi, acqua e sale e l’aggiunta di erbe o spezie; Camelia, il fermentino a crosta fiorita; Grattino, il grattugiato ideale per pasta.
Le previsioni così come i dati dell’ultimo biennio parlano chiaro: il mercato dei prodotti vegetali è in forte ascesa e lo sarà il futuro. Tra il 2018 e il 2020, il valore delle vendite dei prodotti vegetali in Europa ha registrato un incremento del 49% per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro. L’Italia, seppur fanalino di coda tra i paesi europei, registra comunque un +4% di aumento dei volumi di vendita dei prodotti vegetali tra il 2019 e il 2020. La tendenza non sembra avere alcuna battuta d’arresto e anzi, gli scaffali dei negozi specializzati e anche della gdo stanno dedicando sempre più spazio ai prodotti vegetali visto l’incremento della domanda. “Di conseguenza, per i fermentini ci aspettiamo una chiusura 2021 in linea con l’andamento di un mercato che continua a crescere”.
Molte le novità in arrivo. “Il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo è costantemente a lavoro e presto ci saranno nuovi prodotti. Riproporremo anche per il 2021 un fermentino in edizione speciale dedicato al periodo natalizio. Si tratta di un fermentino stagionato di anacardi della linea Fermè con noci pecan croccanti e mirtilli rossi incastonati all’interno. Il prodotto ideale da portare in tavola alla fine del pranzo e della cena durante il periodo delle feste”.
Attualmente, i fermentini in Italia sono presenti esclusivamente nel canale biologico specializzato. Il consumatore di questo canale è più attento ma attratto dall’importanza dell’alimentazione vegetale per la propria salute e consapevole dell’impatto che l’industria alimentare ha sul pianeta. “Con i fermentini rispondiamo a tutte queste esigenze. Detto questo, non escludiamo, un giorno, l’ingresso dei fermentini nel canale gdo. Su questo canale abbiamo iniziato a muovere i primi passi all’estero. In futuro potrebbero anche arrivare sul mercato italiano”. I fermentini sono esportati oggi in oltre 10 Paesi europei. Dei prodotti movimentati in un anno, l’export dei fermentini rappresenta ormai il 70% del totale.