Sostenibilità ed elettronica di consumo nell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy

sostenibilità ed elettronica di consumo

Come entrano in relazione sostenibilità ed elettronica di consumo, quando si formula una decisione d'acquisto? Quali aspetti entrano in gioco nella valutazione del punto di vendita e dei prodotti? A queste domande risponde l'indagine tematica dell'ultima edizione dell'Osservatorio Non Food 2023 di GS1 Italy. Ecco cosa racconta.

Acquisti di elettronica di consumo e sostenibilità letti da GS1 Italy

Il mercato dell'elettronica di consumo è il primo per valori in gioco, entro gli ambiti indagati dall'Osservatorio Non Food di GS1 Italy. Nel 2022 ha realizzato un giro d'affari pari a quasi 22,2 miliardi di euro, in calo rispetto al 2021 del -1,5%, ma in crescita sul lungo periodo, +15,9% rispetto al 2018. Si tratta del 20,3% del giro d'affari totale del non food in Italia.

Per questa tipologia di prodotti la sostenibilità è un tema rilevante forse più che in altri mercati non food: su di essa pesano i consumi di energia elettrica delle famiglie e le indicazioni sempre più strette in Europa rispetto alla classe energetica degli edifici, della quale sono una delle componenti.

Il canale preferenziale per l'acquisto di elettronica di consumo è la grande superficie specializzata, che detiene una quota di mercato del 35,6%, seguito dall'eCommerce e dai negozi specializzati. Ecco come sono distribuite le quote:

35,6% Grande superficie specializzata
28,1% eCommerce
21,7% Negozi specializzati
11,3% Altri canali
2,9% Ipermercati (Gsa)
0,4% Grandi magazzini (Gsns)

Canale di vendita e sostenibilità

Tra i canali fisici, quello percepito come più sostenibile è il negozio indipendente di piccole o medie dimensioni, seguito dall'ipermercato e dal grande negozio specializzato.

Gli aspetti che gli acquirenti di elettronica di consumo hanno preso in esame per dare questa valutazione sono i seguenti:

43,2% Ritiro gratuito di prodotto usato da sostituire
41,7% Assortimento di prodotti pubblicizzati in negozio per basso impatto ambientale
33,3% Utilizzo di materiali riciclabili nelle borse per acquisti e negli imballi
31,8% Raccolta di prodotti da smaltire
21,9% Vendita di prodotti in materiale riciclato
19,8% Utilizzo di materiali riciclabili come il legno negli arredi
17,2% Utilizzo di energia elettrica green nel punto vendita
14,1% Stazioni di ricarica per auto elettriche

Il ritiro dell'usato è un servizio da sempre legato all'elettronica di consumo, più specificamente ai grandi elettrodomestici, e l'attenzione all'ambiente e le campagne sul conferimento del Raee hanno fatto sì che fosse associato alla sostenibilità. Si trova due volte nella classifica (in azzurro).

Gli altri aspetti rilevanti per i clienti sono legati all'assortimento (in verde), quindi imballi, offerta a basso impatto ambientale, riuso di materiali riciclati, e alla gestione del negozio stesso, nella parte finale di questa graduatoria.

Sempre rispetto al canale, GS1 Italy ha chiesto ai consumatori cosa sarebbe più utile trovare instore per facilitare un comportamento attento alla sostenibilità.

49,2% Il ritiro da parte del negozio del vecchio prodotto
24,5% La presenza in negozio di tabelle con il confronto dei parametri di consumo dei prodotti
16,1% La fornitura di un servizio di riparazioni
10,2% La messa a disposizione degli utenti di una bacheca per lo scambio/rivendita di prodotti usati

Al primo posto il ritiro dell'usato, che non tutti sanno essere un obbligo del retailer. Il 49,9% dei consumatori non lo sa, l'altra metà (50,1%) dichiara di saperlo.

Sostenibilità e prodotti di elettronica di consumo

Se al centro c'è il prodotto con le sue caratteristiche, ecco le valutazioni dei consumatori rispetto alla sostenibilità, con i rispettivi punteggi, in una scala da 1 a 10:

7,9 Efficienza energetica ovvero il livello di consumo energetico del prodotto
7,7
Possibilità di riciclo/riuso del prodotto o di suoi componenti
7,7 Modalità di smaltimento del prodotto: come e dove smaltire il prodotto
7,5 Processo di produzione e distribuzione (logistica) con ridotto consumo di risorse naturali e di emissioni
7,5 Utilizzo di energia "verde" ovvero da fonti rinnovabili nel processo di produzione e vendita
7,3 Certificazione di trattamento equo ed etico dei lavoratori che lo hanno prodotto
7,2 Naturalità delle materie prime utilizzate nel processo di produzione
7,1 Indicazione del Paese di produzione
6,8 Produzione locale o non troppo distante dal proprio punto d'acquisto

Le priorità riguardano l'efficienza del prodotto, coerentemente con le valutazioni rispetto al punto di vendita, lo smaltimento (con punteggi sopra la media e più alti nella classifica, in azzurro) e la produzione (in verde). A conferma che il tema del riciclo è molto importante per questo mercato, insieme ai temi legati alle modalità di produzione e trasporto: due aspetti sui quali i retailer possono lavorare nella loro comunicazione instore.

Ma i consumatori sono poi disponibili a spendere di più per la sostenibilità? Considerando il prezzo base di un televisore, circa 200 euro, ecco il valore monetario dato alla scelta di sostenibilità:

28% Non sono disposto a pagare nulla di più
24,9% Pagherei 20 euro in più
18,2% Pagherei 40 euro in più
14,8% Pagherei 10 euro in più
5% Pagherei 80 euro in più
4,8% Pagherei 60 euro in più
4,3% Pagherei oltre 80 euro in più

Circa il 30% percepisce la sostenibilità come un presupposto che pertanto non richiede un sovrapprezzo. Sono molti invece coloro che sarebbero disponibili, almeno nelle dichiarazioni, a pagare anche cifre significativamente più alte per un prodotto più sostenibile. Strategicamente è comunque una scelta sensata, perché il sostenibile consuma meno energia e sul lungo periodo fa risparmiare.

Come si informano i consumatori

Prima di acquistare, i clienti cercano informazioni sui prodotti e sulla loro sostenibilità. Ancora una volta, coerentemente con le affermazioni precedenti, il primo aspetto riguarda il borsellino, e sono i consumi energetici. Poi c'è il tema del riciclo e della sostenibilità produttiva e logistica.

Sia nella classifica relativa al prodotto che in quella sulle informazioni pre acquisto, l'aspetto etico che coinvolge i lavoratori è piuttosto indietro: probabilmente non viene percepito come un tema che impatta direttamente sul consumatore, anche se in realtà ha una rilevanza notevole a livello di scelte strategiche globali.

44,5% Efficienza energetica ovvero il livello di consumo energetico del prodotto
43% Modalità di smaltimento del prodotto: come e dove smaltire il prodotto
42,7% Possibilità di riciclo/riuso del prodotto o di suoi componenti
41,4% Utilizzo di energia "verde" ovvero da fonti rinnovabili nel processo di produzione e vendita
32,8% Processo di produzione e distribuzione (logistica) con ridotto consumo di risorse naturali e di emissioni
24,3% Certificazione di trattamento equo ed etico dei lavoratori che lo hanno prodotto
18,2% Naturalità delle materie prime utilizzate nel processo di produzione
17,8% Indicazione del Paese di produzione
15,8% Produzione locale o non troppo distante dal proprio punto d'acquisto
11,1% Tracciabilità di tutte le fasi di produzione
2% Nessuna di queste

Le modalità per informarsi sulla sostenibilità in ordine di gradimento vedono in testa la modalità digitale, rispetto a quella "analogica" della cartellonistica instore o della classica etichetta. Il digitale per l'elettronica di consumo ottiene punteggi sopra la media, e sotto la media sono le altre possibilità. Ancora elementi utili ai retailer per assecondare la ricerca del prodotto da parte dei clienti.

Media del punteggio di risposta dove: 3 primo citato - 2 secondo citato - 1 terzo citato - 0 non citato

2,04 In formato digitale ad esempio QR Code o link al sito del produttore
1,95 In etichette/certificazioni sul packaging del prodotto
1,62 In formato cartaceo ad esempio dei cartelli esposti o documenti disponibili presso il negozio

Non a caso, per l'elettronica di consumo la propensione a scaricare una app che informi sulla sostenibilità è più alta rispetto alle altre categorie del non food indagate. E per chi ha dato valutazione negativa, i blocchi riguardano in primis le troppe app sul cellulare, e poi la capacità di valutare l'affidabilità delle informazioni fornite.

29,5% Sicuramente avrebbe interesse a scaricare una App
48,2% Probabilmente lo farebbe

16,5% Non sa
3% Probabilmente no
2,8% Sicuramente no.

Rispetto all'etichetta del prodotto, il 65,5% del campione intervistato per l'Osservatorio Non Food conosce l'etichetta energetica e la sua obbligatorietà. Un significativo 34,5% ancora no, ed è su questa fascia che bisognerà fare informazione. Una indicazione per i produttori: c'è infine un 25,6% che valuta come "non molto chiare e comprensibili" le informazioni sui parametri energetici fornite in etichetta, e un ulteriore 3,7% che le valuta "per nulla chiare e comprensibili". Anche se la maggioranza dei consumatori è più smart, il 10,6% pensa che siano "chiarissime e molto comprensibili", il 60,1% le valuta "abbastanza chiare e comprensibili", la fascia di popolazione che non trova rassicurazione rimane ampia.

 

 

 

 

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OSSERVATORIO NON FOOD DI GS1 ITALY
Dal 2003 l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy offre annualmente uno sguardo trasversale del mondo non alimentare, analizzando consumi, canali di vendita, tendenze, consumatore tipo, tra innovazioni tecnologiche e trasformazioni del mercato, di 13 comparti: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, prodotti di automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli.

NOTA METODOLOGICA
Nell’edizione 2023 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy è stata realizzata una ricerca che ha coinvolto 1.001 consumatori per monitorare la loro percezione e l'importanza che attribuiscono al tema della sostenibilità: è stata condotta per GS1 Italy da Metrica Ricerche (gruppo TradeLab), con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), su un campione di cittadini di età compresa tra 18 e 80 anni durante la quarta settimana del mese di maggio 2023.

 

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