Editoriale | Non sottovalutate la carica degli specializzati nel food

    Cristina Lazzati

    Un trend che non può sfuggire a chi opera nel mondo del retail è quello sulla specializzazione: i category killer, che già hanno detto la loro a suo tempo nel mondo del non food, oggi, sono entrati a pieno titolo anche in quello del food. A differenza dei cugini del mondo del libro, dell’elettronica di consumo, del fai da te, del giocattolo e dei casalinghi, dell’abbigliamento, cosmetica e così via, che hanno popolato le gallerie dei centri commerciali e che oggi subiscono, a loro volta, la concorrenza dei pure player dell’online con alterne fortune, i food-specialist non soffrono l’online anzi, spesso, sono già organizzati con il delivery, in autonomia o appoggiandosi ad altri. Sono anche un buon aggancio per gli iper per cui possono coprire reparti specifici, con corner e shop in shop.

    In generale, appartengono a due categorie: quelli nati ex novo, già con l’idea di diventare “catena”, e quelli che hanno iniziato con un negozio e poi via via si sono moltiplicati. Alcuni (più specialty) non hanno bisogno di grandi superfici, vivono bene nei centri città e spesso hanno anche una proposta di ristorazione. Il vantaggio per loro è la vicinanza, la giusta location, insieme all’assortimento, alla qualità e al servizio sono i loro punti di forza.

    Poi ci sono le metrature più ampie: offerta sì profonda, ma anche prezzi competitivi. Location, metrature e molto vicine ai drugstore. C’è chi preferisce stare un po’ più “largo”, ampliando la sua offerta a più reparti, freschissimi ad esempio o solo Veg con frutta e verdura, ma anche prodotti a base vegetale o vegana. Anche se a prima vista potrebbero sembrare scelte vicine a quelle dell’alimentare generico, il cambio di passo non è banale perché, innanzitutto, vede un cambiamento radicale nel “mestiere” del buyer, da corteggiato a corteggiatore, da selezionatore a ricercatore. Per il buyer degli specializzati nel food è importante la conoscenza del prodotto e la vicinanza al produttore, l’expertise sui processi e sugli ingredienti. Fondamentale anche la sintonia con il cliente finale, per proposte che siano sia di tendenza sia di tradizione. Una cosa è certa la competizione si fa più agguerrita per tutti, ma non sarà solo di prezzo...

    Editoriale Gdoweek n. 10, 15 giugno 2022

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