Che cosa sarà di Esselunga lo scopriremo prima o poi (forse già lo sapremo quando questo editoriale uscirà o forse passeranno ancora anni). Interessante però studiare le prime reazioni a caldo: abbiamo i patrioti, che manifestano il dispiacere che nei nomi che circolano nessuno sia italiano. I pacifici che sostengono si tratti solo di una transazione immobiliare. I postatomici, che decretano la sparizione dell’insegna troppo identificata con il suo fondatore. I geografici, che studiano pesi e misure dell’insegna che si approprierà di questi spazi per capire se ci sarà e chi sarà il nuovo leader gdo in Italia. Noi nel nostro piccolo, non abbiamo opinioni, ma una richiesta: sappiamo che dietro ogni grande uomo, c’è una grande squadra e la invitiamo a farsi avanti. È giunto il momento di dare dei volti e una profondità a queste figure. Se ci deve esser un passaggio è bene che questo avvenga con chi, insieme a Bernardo Caprotti, ha fatto grande Esselunga.
Editoriale: il web si interroga sul destino di Esselunga
"Caprotti vende Esselunga". Torna la prospettiva, mai tramotata, che la perla della distribuzione italiana passi in nuove mani. Trattative in corso (da Gdoweek n.15)