Sedici ore di permesso retribuito per inserire i bambini al nido, ma anche un buono di 300 euro per ogni figlio nato e di 200 per il matrimonio, cui si aggiungono 12 mesi di aspettativa massima non retribuita alla fine del congedo parentale. Questi alcuni degli elementi previsti dal primo integrativo di Eataly, che ha trovato l’intesa con i sindacati dopo 10 mesi di trattativa.
Un accordo che piace ai rappresentanti di categoria e che coinvolge i 1.890 lavoratori dei 14 punti di vendita della catena, estendendo i diritti a famiglie e coppie di fatto. L’ottica è pertanto inclusiva e l’approccio quello di uno sviluppo welfare sia a livello di vita aziendale, sia in termini privati, a favore di una work-life balance produttiva.
Una filosofia che mette al centro i giovani collaboratori, favorendone engagement e senso di appartenenza, in linea con una presa di responsabilità sociale che parte dall’interno. Si tratta di politiche che incontrano in misura crescente la sensibilità dei consumatori, impattando positivamente su image e reputation.