Video Tour: Dao (Conad) apre il primo store autonomo in Italia

Aperto a Verona da Dao il primo Tuday Prendi&Vai, computer vision e intelligenza artificiale permettono di portare a un nuovo livello il concetto di spesa di prossimità

È stato aperto dalla cooperativa Dao (associata a Cia-Conad) a Verona l'8 novembre 2023 il primo store autonomo nel mondo della moderna distribuzione in Italia. Si tratta di un negozio di prossimità da circa 200 mq con 2.800 referenze con un 20% di prodotti freschi e freschissimi, che porta l'insegna Tuday a un nuovo livello, grazie alla presenza di un'infrastruttura tecnologica basata su computer vision e intelligenza artificiale che abilita la possibilità di far la spesa in modalità "Prendi&Vai". I clienti possono acquistare prodotti e pagare senza passare i prodotti in cassa o da uno scanner, mettendo tutto direttamente nella propria borsa e semplificando al massimo la fase di checkout, che può essere effettuato solo con sistemi di pagamento digitale.

“Consapevoli di essere una piccola cooperativa -afferma Alessandro Penasa, direttore generale di Dao- avvertiamo il senso di una sfida: continuare a ritagliarci il nostro spazio nel mercato food retail, ora e in futuro. Lo abbiamo fatto senza rinunciare alla nostra visione d’impresa e territorio: negozi di prossimità in cui la relazione umana e il servizio alle comunità e quartieri in cui ci inseriamo costituiscono pietra fondante del nostro essere". Dopo quello di Verona nei primi mesi del 2024 ne aprirà uno con la stessa tecnologia a Trento. "Un progetto ambizioso e carico di aspettative -sottolinea Nicola Webber, direttore operativo di Dao- che di certo ci ha messo alla prova ed è servito ad aumentare il know how interno. Tutta la nostra struttura ha reagito con efficacia allo stress operativo e possiamo dirci soddisfatti, soprattutto più consapevoli di ciò che oggi sappiamo fare contando sulle nostre competenze come impresa".

 

La collaborazione tra Retail Hub e Dao e la tecnologia di Sensei

Il progetto, che rappresenta una prima assoluta in Italia, nato dalla collaborazione tra Retail Hub, tech company verticale sull’innovazione nel retail e Dao, che hanno scelto di adottare la tecnologia sviluppata da Sensei, startup portoghese, per dare vita a uno store autonomo pilota, che riprende il concetto degli Amazon Go, store autonomi aperti negli Stati Uniti e in Uk (con l'insegna Fresh), ma "declinato" in salsa italiana, anche sul fronte dei costi di investimento, ma che ne ribalta il paradigma tra ingresso e uscita dallo store.

Non serve infatti essere un utente registrato per entrare nel negozio, anche se si può scaricare un'app dedicata e velocizzare la fase di checkout. Le telecamere, le bilance e i sensori permettono al sistema di tenere traccia di ciò che si è prelevato dallo scaffale o viene pesato sulla bilancia nel caso dell'ortofrutta e del pane, e quando si arriva in cassa si può scegliere di pagare con bancomat, carte di credito, carte Conad o buoni pasto digitali oppure mostrare un qr code generato dall'app perché il pagamento sia gestito in automatico nell'app con il sistema scelto, uscire così dal negozio e attendere che lo scontrino compaia direttamente sullo smartphone.

Come è nato il progetto dello store autonomo di Conad

"Abbiamo accolto con grande piacere e interesse -dice Massimo Volpe, cofondatore di Retail Hub- la volontà di Dao di voler creare in Italia uno store innovativo e all’avanguardia in termini di tecnologia, ed è proprio in occasione di uno dei tour organizzati su Londra che abbiamo selezionato una serie di store da vedere da vicino con le innovazioni più interessanti del settore. Al termine di quest’esperienza l’azienda ha cominciato a maturare concretamente la possibilità di aprire il primo negozio autonomo in Italia".

“In un progetto simile, è imprescindibile saper creare e allineare una squadra di lavoro eterogenea -dice Marco Penasa, responsabile vendite, marketing e comunicazione di Dao e project manager-. La sinergia è stato un elemento chiave per orchestrare le diverse componenti di questo progetto e ottenere un risultato positivo. Siamo riusciti a unire locale e internazionale, grazie a Sensei, sempre rispecchiando la visione e la crescita di Dao negli ultimi anni.”

Impatto su privacy e occupazione, falsi problemi?

Non solo in Italia store come questi suscitano perplessità riguardanti privacy e aspetto occupazionale. Dall'insegna rispondono che per il primo caso si tratta di una modalità totalmente sicura poiché la persona viene identificata dal sistema come un numero senza dati biometrici, tenendo così sotto controllo la privacy. Sul fronte lavorativo, invece, è vero che non ci sono più gli addetti alla cassa, ma un negozio di questo tipo impiega 8 addetti che si occupano dell'assistenza ai clienti e alla gestione del sistema, un numero maggiore rispetto a quello tipico impiegato in superfici così piccole. "È il grande dilemma di questo nostro tempo -continua Volpe-. Ma in realtà non si farà a meno del personale, semplicemente i cassieri cambieranno “veste”: si dedicheranno alla relazione con il cliente, al rifornimento degli scaffali, al magazzino, all’accoglienza, in poche parole a dare valore ai consumatori. La domanda non è più se questo è il futuro, ma quanto ci impiegherà a diventare la normalità".

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