Il 2023 è stato un anno di calo nei consumi di vino nella gdo italiana. Il comparto ha assistito a una contrazione del 3% a volumi, certificano i dati di Circana presentati al Vinitaly, durante la tavola rotonda Cantine e retail: uno sforzo condiviso per tornare a crescere. “Veniamo da due anni di crescita di prezzi importanti -ha illustrato Virginio Romano, responsabile categoria vini di Circana-, il cui peso ovviamente ha pesato sui consumi. Nel 2024 il calo potrebbe attenuarsi ma parliamo comunque di un numero probabilmente ancora negativo”. L’andamento del settore nell’anno in corso “è un grosso enigma -dice Lorenzo Cafissi, direttore beverage, home & personal care di Carrefour Italia-, nel senso che dopo l'euforia generata dal covid, la corsa di questo mercato purtroppo si è arrestata. I volumi stanno calando in generale, ma nel mondo del vino lo fanno in maniera molto maggiore rispetto al resto delle bevande”.
Vino in gdo: inflazione e cambio nei gusti penalizzano i rossi
Tra i problemi evidenziati dai responsabili di categoria presenti all’evento, l’invecchiamento della popolazione e l’arrivo di un pubblico di giovani che volge le proprie scelte d’acquisto in altre direzioni. “I consumi stanno cambiando -riferisce Francesco Scarcelli, responsabile bevande e surgelati di Coop Italia-. Fra le categorie che hanno performato un po’ meglio nel 2023, registriamo gli spumanti, il prosecco, mentre i rossi e i bianchi hanno subito maggiormente l'inflazione”. Non è stato solo il caro prezzi a far cambiare le preferenze ma anche un cambio degli stili di vita: “Abbiamo sempre meno giovani che consumano vino e dovremmo farli avvicinare a questo mondo -sostiene Simone Pambianco, category manager bevande di Conad-. Dopo anni di inflazione il consumatore oggi opta per una bevuta più facile, in abbinamento a piatti più leggeri, magari vegetariani, prediligendo una cucina più sana”.
Segnali di ripresa nel 2024 su mdd e vini spumanti
Insomma, il quadro è fosco ma non mancano spiragli di ripresa. Come evidenziato sopra, gli spumanti (specialmente il prosecco) resistono meglio dei rossi, come anche bianchi e rosati. Inoltre emergono nuove tendenze, come quella di usare il vino mixato nei cocktail, oppure il low alcohol o addirittura alcohol free. Purtroppo da questo punto di vista, estati calde, che tendono ad aumentare la gradazione alcolica, non favoriscono l’Italia. “Il 2023 è stato un anno difficile anche per noi del discount -non nasconde Marco Usai, wine specialist di Md-, ma il 2024 è iniziato molto bene, con un’inflazione in rallentamento e i clienti che stan tornando a comprare vino. Ci saranno più promozioni e speriamo anche in un recupero nei volumi. Vogliamo spingere sempre più il cliente a dare una possibilità ai prodotti di Md. Stiamo lavorando molto sulla qualità e «l’almeno provalo» recitato da Herbert Ballerina nel nostro spot è il nostro leitmotiv dell'anno”. Note meno aspre per le mdd: “Sicuramente la marca del distributore ha performato bene -sottolinea Romano-, guadagnando mezzo punto di quota di mercato nel 2023”. Conad ha lavorato molto sugli “spumanti e infatti è l'area che ci sta dando maggior soddisfazioni con crescite a volume, anche in quota del prodotto a marchio”. C’è chi crede che la chiave per far ripartire il settore stia nei volumi: “Quello che noi di Carrefour stiamo cercando di fare -illustra Cafissi- è aiutare le aziende a creare valore, cercando di aumentare i volumi. L’Italia è il primo o secondo produttore mondiale a seconda degli anni e per noi la vendita una bottiglia di vino genera un margine molto maggiore rispetto a una di birra”.