Negli ultimi due anni, Crai ha affrontato una trasformazione importante per garantire la sostenibilità a lungo termine del proprio modello di business. Una trasformazione che si concretizza, come sottolinea l’Ad Giangiacomo Ibba, nel mettere al centro delle strategie del gruppo le persone -intese come consumatori, ma anche collaboratori, fornitori e stakeholder- in un’ottica di medio e lungo termine.
"Crai Futura è il progetto nato per garantire il futuro degli imprenditori della rete Crai attraverso un modello di business efficiente e sostenibile -precisa Ibba-. L'idea chiave è quella di creare relazioni autentiche e interpretare correttamente il territorio, distinguendoci dai competitor per la vicinanza ai clienti e per il valore sociale che le sue interazioni generano. L’imprenditore locale, con la sua conoscenza della quotidianità e delle esigenze del territorio, diventa un elemento cruciale del successo".
Coniugare efficienza, anche economica e sostenibilità
In questo contesto, la sostenibilità diventa non solo un obiettivo, ma il valore che guida ogni azione del sistema Crai. "Le logiche esg sono il filo conduttore che intreccia le nostre scelte quotidiane, che ci trasforma da semplici spettatori a promotori di un futuro migliore: la sostenibilità è il fulcro della nuova strategia, dal punto di vista sia economico, con prodotti pensati per il lungo termine, sia ambientale e sociale, come conferma l’acquisizione dello status di società benefit” spiega Ibba presentando il primo bilancio di sostenibilità, che racconta le trasformazioni del gruppo e la sua focalizzazione su alcuni temi. Si va dalla lotta allo spreco alimentare, attuate collaborando con enti caritatevoli e associazioni del territorio, alla valorizzazione dei prodotti locali, all'ottimizzazione della logistica passata sia dalla centralizzazione dei flussi di distribuzione per le mdd surgelati (riducendo a 38 da 40 i collegamenti tra fornitori e cedi) sia dal coinvolgimento di diversi centri distributivi nella gestione del cura casa e cura persona, per non parlare dell’impegno ambientale, soprattutto sulle confezioni e quello sociale. “Tutte le nostre attività e iniziative rientrano in un modello di business incentrato sulla prossimità e sulle relazioni umane, perché per noi le connessioni con le persone devono essere autentiche” spiega Roberta De Natale, Quality & Sustainability manager di CRAI Secom - Food 5.0-. Attraverso il nostro concetto di prossimità, abbiamo adottato un approccio distintivo alla sostenibilità che genera un valore sociale importante”. Per fare degli esempi, parliamo di più di 1.000 iniziative sociali, oltre 6.000 alberi piantati in 16 località italiane e più di 200 mdd con certificazione ambientale.
CRAI IN NUMERI
oltre 1.150, Comuni in cui è presente
1.800 i punti di vendita totali della rete, che rappresentano il 15% dei Comuni italiani
insegna Crai, rappresenta il 70% del fatturato alle casse
15%, la quota di mercato che raggiunge il 30% in molti di questi, gestendo circa e dando lavoro a 24.000 collaboratori.
Il ruolo della marca privata
Nessun dubbio che, in questo quadro, il cuore del cambiamento passi per il rilancio delle linee mdd che devono farsi interprete di un cibo sano, buono, rispettoso dell’ambiente ed accessibile da punto di vista del prezzo. "Questo obiettivo implica un approccio da marca con una struttura in grado di individuare ricette, valutare ingredienti, scegliere fornitori e pack che sappiano rispondere alle nuove esigenze dei consumatori in fatto di alimentazione", chiarisce Roberto Comolli, dg di Food 5.0.
eCommerce e prospettive
"La trasformazione che stiamo vivendo all'inteRno di Crai in questi ultimi due anni non è solo di processo, ma anche culturale -precisa Grégoire Kaufaman, direttore generale di Crai-. Stiamo passando da un’organizzazione orizzontale che aveva al centro cedi e una logica focalizzata sugli acquisti, a un'altra non completamente verticale, ma basata sulle vendite e sul punto di vendita. Significa seguire una direzione unica, dove la sede centrale non impone dall’alto, ma definisce una lingua comune sul feed back dal locale. E i primi risultati sono abbastanza interessanti: NIQ Like for like ci ha posizionato tra i primi 10, un obiettivo importante, visto che il nostro core business è il libero servizio, che non ha performance brillantissime. Stiamo ripensando gli assortimenti, riducendoli dove sono ridondanti a favore di prodotti locali e di nicchia per sottolineare la nostra distintività e legame con il territorio. La nostra parola chiave è prossimità, che vuol dire vicinanza, non solo in termini di negozi fisici: chiede anche online e, infatti, a breve, rilanceremo Crai Go
Un ulteriore passo verso l’innovazione è rappresentato dal consiglio di amministrazione composto da giovani imprenditori, pensato per offrire uno sguardo fresco e moderno sul futuro dell’azienda.