#Coronavirus: i mercati retail con maggior incremento degli acquisti

Secondo i dati Stocard le catene di negozi fisici che hanno registrato un maggior incremento sono state quelle nei mercati drug, gdo, pet e farma

Dopo i dati Iri e Nielsen, arriva una prima analisi sul picco delle vendite retail "da coronovirus" anche da Stocard, l’applicazione wallet che consente di memorizzare tutte le carte fedeltà nel proprio smartphone.

Il trend degli acquisti registrato dall’app nel corso della settimana dal 19 al 25 febbraio, ha evidenziato un significativo aumento rispetto alla media degli acquisti dei 30 giorni precedenti con un +5,9% in Italia e un +6,2% in Lombardia. Picco di soli tre giorni dal venerdì alla domenica, per poi rientrare nella media da martedì 25 febbraio.

I top mercati retail
Nel dettaglio, gli acquisti sono aumentati per tutti i canali distributivi più interessati dal fenomeno, come emerge dall’analisi di Stocard: un forte incremento di acquisti nei supermercati ed ipermercati alimentari (gdo) con il +23% in Lombardia e +5% nel resto del Paese, un grande afflusso anche nei negozi per animali (pet store) con +20% in Lombardia e +1% in Italia. Per le catene di vendita di prodotti per la cura della persona e della casa (drugstore) si registra un +31% per la Lombardia e +15% per quanto riguarda il resto del Paese. Resta curioso il dato che mostra che, al contrario delle aspettative, gli incrementi minori sono stati nel farma rispettivamente +7% e +1% nel confronto Lombardia/Italia per via delle chiusure domenicali.

Come spiega a Gdoweek Valeria Santoro, country manager di Stocard in Italia: "Non ricordo di aver mai assistito a un fenomeno di questo tipo, quindi trovo difficile fare previsioni. Posso ipotizzare due scenari: il primo, quello per il quale propendo, è che da un lato a breve si risolverà tutto e da lunedì gli italiani inizieranno ad essere più tranquilli, a riprendere le loro abitudini di acquisto con la frequenza usuale e differenze, ovviamente, in base al tipo referenze e a quanto acquistato in precedenza. Il riacquisto dello scatolame, ad esempio, sarà probabilmente un po' più lento. Un secondo scenario, non auspicabile e meno probabile, è quello di una seconda ondata di restrizioni e preoccupazione, che però a mio parere non porterà comunque allo stesso atteggiamento di accumulo immediato, perché gli italiani hanno preso coscienza del fatto che non esiste un'emergenza scorte alimentari".

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