“Coop for future” è l’evento che celebra i 170 anni delle cooperative di consumatori in Italia. L’occasione è anche il momento ideale per confrontarsi con le altre organizzazioni dei consumatori dal mondo sul prossimo futuro. L’evento si è svolto a Torino, proprio dove nel 1854 aprì il primo magazzino di previdenza (come si chiamava), ad opera della Società generale degli operai per comprare all’ingrosso generi di prima necessità da rivendere ai soci al prezzo di costo: era l’antenato della prima Coop. A 170 anni di distanza, Ancc-Coop, ovvero l’Associazione nazionale cooperative di consumatori, ha scelto una celebrazione all’insegna dello sguardo prospettico, ponendosi come obiettivo di immaginare le sfide e gli ostacoli che potrebbe affrontare la cooperazione nel prossimo secolo.
Coop a contatto con il tessuto sociale
Di come una buona spesa può cambiare il mondo ha parlato Maura Latini, presidente di Coop Italia. Mentre “la vera qualità della cooperazione di consumatori è sempre stata quella -ha detto Ernesto dalle Rive, neopresidente Ancc-Coop-, tra le tante, di essere a contatto con il tessuto in cui si opera”. Concorde Héctor Jacquet, gerente di Supermercatos Cooperativa Obrera (Argentina), che ha riflettuto sull’idea di consumo come elemento di costruzione del tessuto sociale, tanto più in un Paese perennemente in crisi. Infatti all’evento era presenti esponenti dalle cooperative di consumatori dal mondo.
Cooperative di consumatori dal mondo
Per l’occasione, presenti rappresentanti dalle associazioni delle cooperative dei consumatori di Europa, America Latina e Asia. Infatti, se Coop in Italia conta oltre 6 milioni di soci l’International co-operative alliance (Ica) serve 75.000.000 di consumatori nel mondo, associando 27 organizzazioni per oltre 550 miliardi di euro di fatturato annuo. L’Alleanza vuole avviare e facilitare lo sviluppo strategico delle cooperative di consumatori, realizzare comunicazioni attive e condividere informazioni. Dell’importanza della transizione digitale ha trattato Jan Madsen, ceo di Lobyco - Coop Danimarca. Consumatori ma anche istituzioni e Dominic Kendal-Ward, board secretary di The Co-op Group (Regno Unito), ha illustrato quanto sforzo richieda trovare rappresentanza a livello politico e l’importanza del lavoro culturale sull'opinione pubblica e sui clienti, per mantenere l'identità cooperativa attraente nel contesto attuale. Identità attraente che passa anche dal modello cooperativo e legame con il territorio, tema su cui si è concentrato Mikel Larrea, direttore della Secretaría General di Eroski (Spagna). Altro tema rilevante è come rispondere con modelli di business all’altezza all’invecchiamento della popolazione, un problema molto conosciuto in Italia ma anche in Giappone, dal quale Toshio Tsuchiya, presidente della Jccu – l’Unione cooperativa dei consumatori giapponesi Ha evidenziato l'impatto sulla cooperazione dei consumatori di una popolazione che invecchia e la necessità di rinnovare il modello di business.