“Senza impresa non c’è Europa, senza sviluppo non c’è impresa”: è il titolo e il filo conduttore del Manifesto per l’Europa, predisposto da Confcommercio–Imprese per l’Italia, in vista delle elezioni del nuovo Parlamento Europeo. Scopo del documento della Confederazione presieduta da Carlo Sangalli (in foto) è riassumere istanze e aspettative delle imprese del terziario di mercato italiano.
Cinque anni decisivi
Il prossimo Parlamento Europeo -si legge nel documento- sarà chiamato a nuove e più grandi responsabilità rispetto al passato: i prossimi cinque anni, infatti, saranno decisivi per il futuro dell’Unione Europea e per la sua sostenibilità e condivisione da parte di tutti i popoli europei in una fase in cui l'Unione certo non gode di consensi plebiscitari presso l'opinione pubblica. E decisiva sarà anche l’azione dell’Italia, che assumerà la presidenza dell’Unione.
I punti
Tra le priorità indicate da Confcommercio: la valorizzazione delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e della logistica tramite politiche di sviluppo e investimenti che ne accrescano la competitività; l’armonizzazione del Mercato interno e dei regimi fiscali degli Stati membri per garantire un contesto di concorrenza leale tra tutte le imprese e tutti i settori economici; la semplificazione e la stabilità dell’assetto normativo anche a vantaggio delle imprese meno strutturate e di più piccole dimensioni, come impone lo Small Business Act; la revisione della direttiva Bolkestein; la centralità delle città e dei territori per la crescita e lo sviluppo; la salvaguardia del pluralismo distributivo e il contrasto alla desertificazione commerciale dei centri storici e delle periferie; la valorizzazione del turismo e del patrimonio storico, artistico e culturale; la facilitazione dell’accesso al credito; la modificazione e l’agevolazione dell’utilizzazione dei fondi strutturali; la revisione dei parametri di Maastricht; l’istituzione del marchio di origine dei prodotti; la lotta alla contraffazione e alla criminalità; lo sviluppo di sistemi e reti di trasporto e logistica che garantiscano l’accessibilità ai diversi mercati; il completamento dell’apertura alla concorrenza del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale; il sostegno all’innovazione nel terziario di mercato e alla digitalizzazione delle imprese.