Nell'anno in cui la gdo registra per la prima volta un risultato negativo (con iper e super a -1,4% a rete totale, comprese le nuove aperture, secondo dati Symphony Iri) e la spesa alimentare delle famiglie è in ulteriore flessione (-1,8%. Fonte: Symphony Iri), Conad cresce.
I numeri
Non solo il giro d’affari è aumentato -rispetto al 2012- di oltre 500 milioni (+5,4%), arrivando a toccare gli 11,5 miliardi di euro, ma è cresciuta anche la quota di mercato del gruppo (11,3% Fonte: Guida Nielsen Largo Consumo) così come è stata confermata la leadership nell'area supermercati, salita al 18,2% (+0,6% Fonte Nielsen).
Si è rafforzata anche la quota nei negozi di prossimità, passata al 14,4%, con un incremento di 0,3% rispetto al 2012. (Fonte: Guida Nielsen Largo Consumo).
Al risultato positivo del 2013 ha contribuito la marca commerciale, cresciuta di 1,26 punti percentuali, con una quota sul largo consumo confezionato del 26,3 % contro il 19,2 % del Mercato Italia (Fonte: Symphony Iri).
Strategie e priorità
“Abbiamo ottenuto un risultato positivo, riconducibile all’impegno dei nostri soci imprenditori e alla capacità delle cooperative di fare sistema. E’ prematuro, però, pensare di esserci lasciati il peggio alle spalle: sino a quando il Pil non sarà cresciuto oltre l’1% non potremo dire di essere fuori dalla crisi -precisa il direttore generale di Conad Francesco Pugliese-. Per questo, occorrerà rivedere con urgenza l’articolo 62, puntando soprattutto sulla puntualità dei pagamenti perché oggi nella grande distribuzione e nella distribuzione organizzata appena un’azienda su sei rispetta i termini di pagamento. Affrontiamo il prossimo triennio con un articolato piano strategico che ci porterà ad essere leader assoluti del mercato della distribuzione”.
Il contesto economico non fornisce particolari segnali di fiducia per il
2014. Il piano strategico degli investimenti per il triennio 2012-2014
annunciato nel 2011 -770 milioni di euro finalizzati a 260 nuove
aperture e 5.800 assunzioni- prosegue, anche se ridimensionato a causa
dell’applicazione dell’articolo 62 che ha distolto dalle casse di Conad
oltre 450 milioni di euro.
Pressione promoziale eccessiva
Nel rapporto con l'idm, centrale anche il tema della pressione promozionale, in continuo aumento. "Oggi -continua Pugliese- siamo al 26,7%, in crescita di 1 punto rispetto al 2012, con punte negli ipermercati fino al 34,3% secondo dati Symphony Iri). Questo rende chiari non solo i listini, quando noi vogliamo parlare di prezzo netto netto, ma crea confusione nei consumatori, che non capiscono con certezza il prezzo corretto di un prodotto. Per questo riteniamo che il nostro mestiere sia anche quello di trasmettere un concetto di convenienza, che rappresenti un equilibrio armonico tra le esigenze del commerciante e quelle dei clienti".
Oltre Coopernic
Da gennaio, infine, diventa operativa Core, la centrale di acquisto europea con sede a Bruxelles, nata dopo la fuoriuscita da Coopernic (dove rimane solo E.Leclerc) i cui partner rimangono gli stessi (Conad, Coop Suisse, Colruyt e Rewe).