Di recente la Banca d'Italia ha stimato nell'1,5% del Pil l'impatto positivo delle liberalizzazioni su vasta scala. Purtroppo, quelle fatte fino ad ora hanno portato solo minimi risultati. Ciò che è stato possibile fare con la liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco ha dimostrato che risparmiare è possibile.
Sette anni dopo le lenzuolate
Con le sue 62 parafarmacie, che diventeranno 70 entro la fine dell'anno e con altre nuove aperture in programma per il 2014, Conad dimostra di essere tra coloro che, a sette anni dalle ormai note lenzuolate del ministro Bersani, tengono letteralmente in piedi il canale, senza che per questo si registrino i paventati aumenti nel consumo di farmaci.
Quattromila i prodotti trattati, nelle principali categorie merceologiche: 500 farmaci tra prodotti da banco, non soggetti a prescrizione medica e veterinari, oltre 1.000 per la cura del corpo e del viso, 200 per l'igiene del corpo, 250 per l'igiene orale, 300 per l'infanzia, 500 sanitari e oltre 1.000 nel campo degli integratori e della fitoterapia.
I farmaci sono scontati dal 15 al 40%rispetto ai prezzi di riferimento della farmacia; offerte speciali che tengono conto della stagionalità dei prodotti e del gradimento della clientela.
C'è molto da fare
"Le liberalizzazioni avrebbero dovuto attivare le migliori potenzialità imprenditoriali del Paese, consentendo, tra l'altro, una sana competizione sui prezzi con innegabili vantaggi per i cittadini -sottolinea il direttore canali distributivi Conad Alberto Moretti-. Sarebbe stata anche l'occasione per contrastare posizioni di potere e di monopolio acquisite da tempo e che nuocciono al mercato e alle stesse famiglie. Per questo occorre portare avanti con determinazione il percorso delle liberalizzazioni, perché si tratta di mercati che registrano le principali voci di spesa di una famiglia media (farmaci, carburanti, assicurazioni…)".