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di Barbara Trigari

Lavazza in partnership con Novamont è arrivata prima nella corsa verso la realizzazione di una capsula per il caffè interamente riciclabile. La cialda, compatibile con la macchinetta Lavazza Minù e disponibile in due miscele 100% arabica, viene raccolta con l'umido e sarà disponibile dal 2016. L'elaborazione del progetto è durata cinque anni e si inserisce in una più ampia visione aziendale che mira a ottimizzare tutte le fasi della propria produzione, anche in vista della valorizzazione di siti produttivi prima dismessi e in futuro riutilizzabili per le produzioni a monte del rifiuto. Oppure come già avviene per Novamont, nella produzione delle plastiche e dei componenti riciclabili necessari alla realizzazione delle capsule o di altre produzioni. I fondi di caffè si possono utilizzare per produrre inchiostri, funghi commestibili, pellet; le altre materie riciclate, oli e cellulosa, servono a produrre cosmetici, biodisel, biopolimeri, carta, tessuti, carboni attivi e mattoni.