Fra i dati emersi nel convegno Outlook on the European Foodservice Industry, organizzato da Circana a Sigep World, ne emerge uno positivo, l'altro meno incoraggiante, almeno per gli operatori della ristorazione. la spesa nel settore del foodservice, a livello europeo (Italia, Francia, Germania, Spagna e UK), è tornata sopra i livelli pre-Covid, salendo da 309 miliardi nel 2019 agli attuali 336 (+9%). Ma a livello di visite (numero di persone che entrano ed escono da esercizi commerciali legati al food, delivery compreso), il mercato non si è ancora ristabilito completamente ed è in calo del 10% considerando il trend 2024 vs 2019. Questa differenza riflette, come accade anche nella gdo, una dinamica inflazionista perché il calo dei visitatori/volumi è compensato da un aumento di spesa o fatturato.
Dalla ricerca, presentata da Jochen Pinsker, industry advisor foodservice Europe di Circana, è emerso, fra l’altro, che la formula del Qsr-Quick service restaurant (fast e casual food) si mantiene stabile, mentre a livello di visite calano leggermente i ristoranti, -2,7% nel 2024 rispetto al 2023; e su questo trend, Circana sottolinea il contributo del lavoro ibrido (smart working), che si attesta intorno al 45% rispetto al 21% del 2019.
Dallo studio è emerso che i cibi più apprezzati sono i burger (+6,3% nei consumi nel 2024), ma anche pasticceria e panificazione tengono il passo (rispettivamente +2,3% e +1,7%). Interessante notare che, nonostante aumenti la distanza temporale dall’ultima pandemia, non diminuisce affatto la spesa per ordini online, che si attesta sui 37 miliardi di euro rispetto ai 16 del 2019, ma anche ai 33,2 miliardi del 2023. Dal 2017 al 2024 i dati annuali sono gradini di una scala ascendente che non sembra fermarsi.
Circana individua, inoltre, 5 tendenze/suggerimenti per crescere nel 2025, designati con i termini inglesi di 1) portability; 2) snackable; 3) chain compatible and easy to prepare; 4) sharable; 5) good for me and the planet.
Il cibo del 2025 non può prescindere dalla portabilità (asporto, delivery, food-to-go), deve orientarsi il più possibile su un consumo veloce ma non per questo povero di gusto e valori nutritivi (snackable, snackizzazione); legarsi alla condivisione e alla compagnia (sharable) ed essere in linea con i principi della sostenibilità e dell’ambiente (5).