Cigierre, leader nella ristorazione commerciale (Old Wild West, Pizzikotto), punta ad aprire nei prossimi due anni 40 nuovi ristoranti in affiliazione

Cigierre ha un piano piuttosto ambizioso, arrivare a 180 ristoranti in franchising entro il 2025, coinvolgendo tutti i suoi principali marchi, da quelli storici (Old Wild West, Wiener Haus) ai format più recenti come Pizzikotto. L'azienda friulana, da 25 anni attiva nel campo della ristorazione, ha 370 locali tra gestione diretta e franchising, in Italia e all’estero, fra i quali 250 Old Wild West e 35 Pizzikotto uno dei format più recenti che diventa un'opportunità di affiliazione commerciale, grazie al laboratorio centralizzato e le procedure già parte integrante del format che è quindi totalmente replicabile. Oltre a due ristoranti in franchising in Italia, l’idea è di aprire in Francia nel 2024.

Siamo presenti sul mercato da oltre 25 anni e per noi il franchising è da sempre un importante canale di sviluppo -commenta Stefania Criveller, direttore generale corporate di Cigierre - abbiamo adottato questo modello nel 2005 e da allora ci ha permesso di creare collaborazioni decennali importanti e solide, continuando ad assumere un ruolo rilevante nel nostro business. Per questo abbiamo previsto un piano di sviluppo che ci porterà ad aprire, entro i prossimi due anni, più di 40 nuovi locali in franchising, partendo dai 137 attuali”.

Aperture anche al sud

Cigierre per il solo 2023 prevede una decina di aperture fra Roma, città e aeroporto di Fiumicino, Limenella (Pd), Como, Forlì, Palermo, Napoli, Mestre e San Donà di Piave (Ve) e Cologno Monzese (Mi). Da sempre l’obiettivo di Cigierre è arrivare a una copertura capillare del territorio, con attenzione su regioni dove il franchising è più sviluppato: Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna. Oggi, la volontà della società è di aumentare il presidio nel Sud Italia.

Quest’anno, oltre ad aprire un ristorante con questa modalità a Napoli e a Palermo - continua Stefania Criveller- stiamo siglando alcuni accordi commerciali che ci permetteranno di accrescere la nostra presenza in altre zone del Sud. Davanti a noi, quindi, si presenta un piano di crescita ambizioso che non ci spaventa. Sappiamo di poter contare sui nostri 50 franchisee che sono per noi un autentico patrimonio: con ognuno di essi abbiamo un rapporto basato su fiducia e collaborazione che si traduce in un contatto diretto e continuo”.

La nuova Academy

Stefania Criveller

Grazie ai 25 anni di lavoro nel campo della ristorazione, l’azienda friulana ha deciso di mettere a sistema le competenze e gli strumenti maturati in ottica di formazione del personale. A breve partirà Cigierre Academy, a disposizione da autunno anche di tutti quei franchisee che vorranno ricevere un accompagnamento nella formazione delle loro risorse, in modo da monitorare meglio l’andamento del business e avvalersi dell’esperienza dell’azienda.

Questa novità è solo l’ultimo tassello di un percorso di assistenza di Cigierre come franchisor unico nel suo genere -aggiunge Stefania Criveller-. Fin dalla fondazione, ci siamo contraddistinti da una molteplicità di format e un approccio altamente flessibile e trasversale: due fattori che ci hanno permesso di adattare agilmente i nostri modelli di business a diversi contesti e progetti dei partner. Oggi, il franchising incide per quasi il 33% sul fatturato totale e i ristoranti non in gestione diretta rappresentano il 37% della rete. E questo è facilmente spiegabile se si pensa che i nostri ristoranti sono amati e richiesti dal mercato anche grazie alla redditività media, sempre molto soddisfacente. La standardizzazione delle procedure è andata di pari passo alla costante ricerca della qualità, sviluppando un concetto diverso di ristorazione commerciale, caratterizzata da un’offerta eccellente. Accordi importanti e consolidati con i fornitori e sviluppo di prodotti creati su misura e omologati per tutta la rete sono solo alcuni degli esempi del nostro modus operandi”.

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