Il problema di questa fase economica e della politica commerciale perseguita è costituito dal differenziale in contrazione dell'inflazione fra prezzi di acquisto per Coop e prezzi di vendita verso i consumatori: + 0,4% all'acquisto, -1,1% alla vendita. Nel gap di 1,5 punti deve starci la tutela del reddito dei soci e dei consumatori perseguita in tutto l'esercizio.
Nei primi quattro mesi del 2011 il fenomeno si è peraltro accentuato: l'inflazione agli acquisti è pari al 3,1% mentre l'inflazione alla vendita è dello 0,9% (gap uguale a 2,2 punti).
In questo scenario critico Coop Centro Italia presenta un risultato di bilancio 2010 contraddistinto da un fatturato di 622 milioni e da un utile netto di 7,1 milioni (superiore del 12% rispetto al 2009), dopo aver pagato imposte per 3,2 milioni e accantonato a fini prudenziali 1,6 milioni.
Significativi gli investimenti realizzati pari a circa 37 milioni per l'apertura di nuovi supermercati: Terranuova Bracciolini, Passignano sul Trasimeno, Tavernelle, Cannara, Trestina, L'Aquila Bazzano, San Giovanni di Baiano e Santa Maria degli Angeli. In dicembre, dopo oltre un decennio di attesa, hanno preso il via i lavori presso l'ex zuccherificio di Foligno.
Il 50% degli investimenti è stato realizzato da imprese locali.
Posizione favorevole ai referendum
Coop Centro Italia, in sintonia con la propria posizione sulla ecosostenibilità e le cooperative di consumo toscane (Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno) ha preso una precisa posizione in relazione ai referendum del 12 e 13 giugno sui quesiti referendari. In particolare si considera l'acqua un bene comune, essenziale e insostituibile per la vita, il cui accesso deve essere garantito a tutti nel rispetto di vincoli ambientali, di qualità e secondo il principio di equità.