Andata a buon fine l'operazione che ha portato Asos all'acquisizione dei marchi di Arcadia, Topshop, Topman, Miss Selfridge e Hiit. Restano ancora senza acquirente, invece, gli altri marchi di Arcadia ossia Burton, Dorothy Perkins e Wallis. Si tratta di un deal da 265 milioni di sterline e la transazione sarà completata il 4 febbraio. Tra gli obiettivi di Asos, sulla cui piattaforma Topshop è già presente, c'è l'espansione e il consolidamento in mercati internazionali come nel caso di Stati Uniti e Germania.
Nick Beighton, Ceo di Asos, sottolinea l'importanza strategica di questa acquisizione: "Siamo stati fondamentali per guidare la loro recente crescita online e, sotto la nostra proprietà, li svilupperemo ulteriormente, utilizzando la nostra esperienza in design, marketing, tecnologia e logistica e lavorando a stretto contatto con i principali partner strategici al dettaglio UK e in tutto il mondo" afferma.
Si tratta, infatti, di un'opportunità strategica per intercettare il target di ventenni amanti della moda in tutto il mondo. "Questa transazione -prosegue Beighton- ci consente di portare all'interno dell'azienda marchi iconici, consentendoci di sovrapporre i nostri punti di forza principali e trasformarli in primari marchi digitali leader. I marchi acquisiti si uniranno al nostro portafoglio Venture Brands insieme ad altri tra cui Collusion, AsYou e Reclaimed Vintage. Manterremo il loro marchio consolidato e il posizionamento del cliente, che è differenziato dal nostro core Asos Design e da altri marchi Asos".
Una scelta importante che consentirà al colosso eCommerce di potenziare e ampliare il proprio target e di offrire varie fasce di prezzo grazie a una proposta di brand più articolata.
Asos intende inoltre massimizzare le opportunità per la distribuzione globale dei marchi. "In questo senso -aggiunge il Ceo- intendiamo accelerare la nostra strategia negli Stati Uniti attraverso la partnership con Nordstrom in questo mercato chiave".
L'acquisizione da parte di Asos, colosso delle vendite online, comprende i brand, la proprietà intellettuale e il magazzino, ma non la rete di punti di vendita. Dal punto di vista occupazionale, l'operazione consentirà il reimpiego dei 300 dipendenti attivi nei settori design, retail partnership e acquisti che dovrebbero passare in Asos. Sono, invece, da definire le migliaia di posti di lavoro relativi ai 70 store dislocati nel Regno Unito.