Prosegue a passo spedito l’azione di Amazon verso lo sviluppo europeo, che insieme a Paesi-obiettivo come l’Italia e la Spagna conta anche il Regno Unito. Qui, il colosso statunitense sta cercando di farsi spazio nel mercato del grocery, potenziando la propria offerta e testando nuovi servizi come la consegna a Londra e Birmingham di prodotti surgelati entro un’ora, o la recente introduzione di Pantry, lanciato il 13 novembre.
Amazon Pantry, letteralmente “dispensa”, prevede nello specifico la possibilità di ricevere a casa quantitativi di spesa più impegnativi rispetto a quelli tradizionali, favorendo appunto la modalità di acquisto online per la scorta domestica. Le consegne sopra i 20 chili di prodotto, infatti, sono disponibili a 2,99 sterline per il primo pacco (circa 4,26 euro), mentre per ogni scatola aggiuntiva facente capo allo stesso ordine il costo ulteriore è di 99 centesimi (1,41 euro).
Il nuovo servizio implementa l’assortimento virtuale con 4mila beni di largo consumo appartenenti anche a grandi marche quali Barilla, Kellogg’s, Walkers, Johnson’s e Persil. Come tutti i servizi di questo tipo introdotti dall’e-tailer, Pantry è disponibile esclusivamente per gli iscritti al programma Prime, che Amazon arricchisce e sperimenta a ritmo costante, dimostrando come sia possibile trovare un modello di business sostenibile e che gli utenti sono disposti a pagare, a fronte di opzioni realmente migliorative.
Si tratta di un percorso sempre accorto e che procede per step, tenendo conto delle differenze nazionali e locali e apportando eventuali aggiustamenti di prezzo, come dimostrano i casi attuali di AmazonFresh in Usa, o di Prime Now in Italia.