Amazon e Walmart: due modelli di servizio vincenti, ma molto diversi tra loro

Mentre il colosso delle vendite online genera profitti importanti dal cloud, sui quali fa leva per garantire prezzi bassi, la principale catena di supermarket al mondo punta sulla qualità della supply chain per garantire la massima efficienza

Ha colpito molto gli analisti il sorpasso in termini di fatturato da parte di Amazon nei confronti di Walmart, con il quarto trimestre che per la prima si è attestato a 187,8 miliardi di dollari contro i 180,6 miliardi della seconda. Al di là dei numeri, è interessante cercare di capire come si muovono i due colossi mondiali del retail, che negli ultimi tempi hanno scelto strade per certi versi convergenti, mantenendo comunque profili ben definiti quanto a gestione dei costi, qualità del servizio, gestione degli stock e logistica.

Dagli abbonamenti alle entrate da terze parti

Walmart ha accelerato negli anni le proprie strategie online, ma resta il supermercato per definizione, capace di incrementare continuamente le vendite per non fermare la crescita in un comparto che vede margini sempre più sotto pressione. La raccolta pubblicitaria, intanto, è una voce di business che va acquisendo una propria dignità, con ricavi che nel 2024 hanno raggiunto 4,4 miliardi di dollari. Il progresso è nell’ordine del 29% rispetto al 2023, ma comunque l’ammontare resta lontanissimo dai 48 miliardi ricavati su questo fronte da Amazon. Con quest’ultima che genera quote crescenti dai profitti dalle attività di cloud computing, che esulano dalle vendite ai consumatori finali, ma consentono di avere a disposizione cassa in abbondanza per mantenere politiche di prezzi aggressive.

Per il resto, le vendite online e nei negozi fisici di Amazon (Amazon Fresh, Whole Foods) hanno margini simili a quelli di Walmart, che oltre ai suoi 10.500 negozi gestisce anche un'attività di e-commerce.

Il vantaggio di fare scala

Quanto ai costi, Amazon sfrutta le sue dimensioni e le sue capacità tecnologiche per ottimizzare le spese operative. Utilizza algoritmi avanzati per la gestione dell'inventario e della logistica, riducendo il rischio di eccesso di scorte o rottura delle scorte. Inoltre, grazie alla forza del suo marketplace, non vende solo i propri prodotti, ma consente anche a terze parti di vendere sulla sua piattaforma, generando ricavi aggiuntivi da questi ultimi e migliorando la propria attrattività presso i consumatori. Questo approccio aumenta l'assortimento disponibile senza dover mantenere tutte le scorte. Per altro, Amazon Prime favorisce la fidelizzazione dei clienti grazie a consegne rapide e gratuite, aumentando il volume delle vendite. La qualità del servizio, poi, è accresciuta dall’integrazione verticale. L'acquisizione di Whole Foods e l'espansione della propria flotta di consegna vanno in questa direzione, consentendole di avere più controllo su costi e tempi di consegna.

Quanto a Walmart, continua a investire nei punti vendita fisici accanto ai progetti di omnicanalità, integrando l'esperienza online con quella in-store. I servizi di ritiro e consegna consentono ai clienti di combinare la convenienza dell'online con l'immediatezza del ritiro locale.La strategia di Walmart è tradizionalmente basata sulla promessa di "Everyday Low Prices". Questo è possibile grazie a una supply chain estremamente efficiente, un forte potere contrattuale con i fornitori (anche questo derivante dalle dimensioni raggiunte) e un rigoroso controllo dei costi. In parallelo, la catena di supermarket sta espandendo i servizi offerti con Walmart+, un programma simile ad Amazon Prime, che offre vantaggi come la consegna gratuita e il ritiro illimitato.

 

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