Rana apre stabilimento a Chicago per aggredire il mercato Usa

La realizzazione dello stabilimento ha comportato un investimento di pari a circa 62 milioni di euro per un terzo  autofinanziato dal Gruppo Rana e per due terzi attingendo dal sistema bancario: Gruppo Monte dei Paschi di Siena, Unicredit e BNL. La location è geograficamente strategica, poiché confina con le aree dove si producono farine, formaggi, uova e carni ed è anche baricentrica rispetto ai principali mercati di destinazione.  "Per poter soddisfare le richieste di un mercato cosi importante e
vasto, preservando però le logiche qualitative e di innovazione che da
50 anni decretano il successo di quest'azienda -afferma Gian Luca Rana Ad del Gruppo Rana (in foto)- era indispensabile
produrre in loco”.

Fatturato aggiuntivo: 115-165 milioni di euro
"
Negli ultimi anni, mentre conquistavamo la leadership in tutti i Paesi europei in cui operiamo, -continua Gian Luca Rana- abbiamo studiato e condotto test estensivi sul mercato statunitense. L'interesse degli americani per i nostri prodotti si è dimostrato altissimo".
Anche i numeri sulla previsione di fatturato lo confermano: al termine del prossimo triennio si prevede un fatturato pari a $ 150/200 milioni di dollari annui. Si prevede già nel 2013 un fatturato di circa $100 milioni.

Costruito in meno di un anno
Lo stabilimento è stato pensato e costruito capitalizzando tutta l'esperienza e il know-how acquisito sia in ambito tecnologico sia nella ricerca. L'unicità del concetto costruttivo, unito alla modularità totale della struttura, ha dato vita ad una piattaforma tecnologica dotata di una grande versatilità, in grado di realizzare prodotti e formati secondo le richieste del mercato statunitense.
Realizzato in meno di 1 anno, lo stabilimento occupa una superficie di 14 mila metri quadri, contenente diverse linee produttive per pasta sughi e piatti pronti. Una produzione destinata esclusivamente al mercato americano.

100 assunzioni
Nello stabilimento saranno impiegate nel breve circa 100 persone.
Cosi come è concepito può sviluppare un fatturato potenziale di oltre 250 milioni di dollari.
"Un mercato americano fortemente interessato al prodotto di
qualità italiano con un potenziale bacino di 300 milioni di clienti vale 2 miliardi di dollari con grandissime potenzialità. Basti pensare che solo il 12% degli americani consuma pasta fresca e quindi c'è un grande spazio per sviluppare questo mercato proponendo prodotti come i nostri con grande storia e tradizione, ma al tempo stesso con un elevatissimo contenuto di servizio e di convenience."

Canali: gdo e cash&carry
I prodotti verranno veicolati attraverso i canali della grande distribuzione, grandi catene della gdo e cash&carry come Costco, Wholefoods, Walmart, Target.
L'obiettivo è distribuire il prodotto in modo capillare partendo dalla East Coast, storicamente più vicina alla tradizione culinaria italiana, per arrivare entro il 2014 a coprire tutto il territorio americano. 

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