La tecnologia di consumo contiene i danni con il digitale terrestre

Per i beni di consumo elettronici il 2009 si avvia, salvo il recupero generato dalle imminenti vendite natalizie, a chiudere senza sorprese, in calo rispetto al 2008. La nota positiva è che il trend di caduta, rispetto ala prima parte dell'anno, si è un po' allentato.
I risultati del terzo trimestre rilevati da Gfk Temax (servizio di mercato di Gfk Retail and Technology) mettono infatti in luce un calo del 3,9% nel valore delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per una cifra in valore assoluto nei tre mesi pari a 4,6 milioni di euro, a fronte di una riduzione del 6,6% considerando i primi nove mesi dell'anno. I differenti comparti che compongono il panel di Gfk definito come “technical consumer goods”si comportano però diversamente.

Una sola categoria col segno più
L'elettronica di consumo, per esempio, torna a crescere nel terzo trimestre (+3,1%) dopo oltre un anno di contrazione continua, confezionando vendite a valore nel periodo pari a 1,2 milioni di euro e confermandosi il comparto più importante di tutti i beni durevoli di consumo. L'andamento è trainato dal passaggio al digitale terrestre e, non a caso, la crescita si concentra su due settori: Tv a schermo piatto e decoder per il Dtt. Il settore dell'informatica, invece, limita i danni a un -1,7% (781 milioni di euro) spinta dalle vendite di prodotti per la connettività al Web e per la mobilità. Difatti, se i notebook continuano a valere oltre la metà del mercato, sono i netbook e le chiavette per Internet a frenare la caduta.

La fotografia fanalino di coda
Grandi e piccoli elettrodomestici, apparecchiature da ufficio e telefonia calano in modo più consistente: al -6,5% dei primi (981 milioni di euro), cui non sembrano aver giovato gli incentivi per la sostituzione (ad eccezione di lavastoviglie e asciugatrici, uniche a crescere), segue la diminuzione del 7,7% dei piccoli elettrodomestici, causata soprattutto dai condizionatori, in sofferenza nelle ultime due estati Qui fanno eccezione alla crisi i prodotti per l'igiene orale e le macchine per il caffè.
La telefonia cala invece del 6,9%, con l'isolata nota positiva rappresentata dagli smartphone che hanno ormai quasi completato la sostituzione dei cellulari di fascia alta. Ma tutto il comparto è segnato da un forte decremento del prezzo medio dei prodotti. I prodotti per ufficio chiudono il terzo trimestre con un trend negativo dell'8% e un giro d'affari di 338 milioni di euro, confermando l'andamento non certo brillante dei trimestri precedenti. Solo le cartucce per stampanti registrano un aumento, determinato dal peso crescente dei modelli per stampanti laser, caratterizzati da un prezzo più elevato.
Il fanalino di coda dei beni elettronici di consumo è la fotografia: la diminuzione delle vendite è infatti a due cifre (-12,3%), segnata non solamente dalla diminuzione dei prezzi ma anche da quella dei volumi, che oltre alle compatte comincia a interessare anche le fotocamere reflex.

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